COME SMANTELLARE IL SERVIZIO PUBBLICO SOMMESSAMENTE
Comunicato stampa
COME SMANTELLARE IL SERVIZIO PUBBLICO SOMMESSAMENTE: LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CISSABO STEFANO CEFFA
La Pandemia ha dimostrato in Sanità, come in Assistenza domiciliare, tutti i disastri fatti da anni di tagli, blocco assunzioni e riorganizzazioni eseguite mettendo al primo posto bilanci e non il bisogno di salute e benessere della popolazione. Ciò vale per le Amministrazioni di Centrodestra attuale e vale, simmetricamente, per le Amministrazioni di Centrosinistra, Partito Democratico liberista in testa.
Con Chiamparino i Sindaci del Biellese unanimi hanno sottoscritto una riorganizzazione di cui si pagano le conseguenze non solo nell'Ospedale, ma nella Medicina Territoriale e nella integrazione tra Sanità ed Assistenza che nel passato è stata una eccellenza soprattutto nel Biellese Orientale.
Il diritto alla domiciliarità ed i servizi territoriali non a caso furono concepiti con altri amministratori con una lucida coscienza sociale insieme a geriatri come il dottor Antonio Barioglio che seppe tessere una serie di pratiche che trasferissero in continuità le persone anziane dimesse dal reparto di “Lungodegenza” al proprio domicilio in cui proseguivano le cure del personale sanitario.
La trasformazione delle Unità Socio Sanitarie Locali (USSL) in Aziende (ASL) con a capo manager che molto ci azzeccano su tagli al bilancio, esternalizzazioni, convenzioni col privato profit e poco con Prevenzione, Cura e Riabilitazione, ci ha portato alla situazione attuale di caos e inadeguatezza che persone e famiglie colpite stanno sollevando ovunque, ma che nella maggior parte dei casi restano nell'ombra a causa delle mancate denunce e informazioni anche della stampa locale.
La Pandemia, nelle manifestazioni della prima ondata, ci aveva avvisato che l'emergenza sarebbe diventata quotidianità per tempi medio-lunghi e questi cinque mesi trascorsi sarebbero dovuti servire al personale responsabile per attrezzare adeguatamente il Servizio Pubblico mentre l’esperienza della seconda ondata, molto più diffusa nel territorio, ci dimostra che così non è stato soprattutto nei servizi territoriali.
Lo stesso Presidente del Cissabo, Stefano Ceffa, annuncia alla stampa locale e sulle sue dirette online di volersi affidare, per il Comune di Bioglio dove è Sindaco in quota Partito Democratico, ad una non meglio identificata “Rete di servizi alle aziende” per avere in tempi brevi servizi di infermieri e Oss a domicilio, consegna farmaci e così via.
Non si può che prendere come una dichiarazione di disimpegno dal Servizio Pubblico Universale da parte di Amministratori affascinati dal “privato è bello”, che vengono così meno al loro ruolo di “Responsabili territoriali della salute pubblica”.
Se i Servizi di Territorio sono insufficienti gli Amministratori possono convocare l'Assemblea dei Sindaci dell'ASL e in tale sede affrontare la questione delle carenze della sanità territoriale, li si reclamino investimenti e si riveda la separazione tra sanità e assistenza che è parte del problema .
Non ci sono scorciatoie o Sanità e Assistenza restano Pubbliche gratuite e di qualità o i costi li pagherà la popolazione. “Libere volpi in libero pollaio” nella sanità e nell’assistenza ce ne sono già troppe a lucrare e non sempre e solo il San Raffaele a Milano come esempio da portare.
Ma se gli Amministratori sono sordi e ciechi o altro, tocca a noi tutte e tutti mobilitarci insieme alle lavoratrici e lavoratori della Sanità che in questo frangente stanno protestando , solidarietà totale .dunque allo Sciopero Sindacale del 9 Dicembre, per 500mila assunzioni, stabilizzazione dei precari, re-internalizzazione dei servizi
Segreteria di Rifondazione Comunista biellese
Partito marxista-leninista italiano – Biella
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