martedì e mercoledì a Biella consultazione precaria sull'accordo sul Welfare
Quest'estate il governo Prodi ed i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) hanno sottoscritto un accordo su pensioni e mercato del lavoro che sottoporranno ai lavoratori, che lo dovranno approvare in una consultazione nei posti di lavoro l'8-9-10 ottobre. L'accordo viene presentato da tutti, governo, sindacati ed anche da Confindustria, come il migliore possibile per garantire un futuro ai pensionati e soprattutto ai giovani.
Tutto sembra procedere per il meglio, ma da subito emergono non solo le perplessità di circostanza ma tutte le gravi insufficienze dell'accordo: non cancella ma diluisce soltanto lo «scalone» di Maroni, conferma sostanzialmente
Per questi motivi questo accordo è stato immediatamente condannato da tutto il sindacalismo di base, dai centri sociali e da tutti coloro che da anni si battono contro la precarietà. Anche la discussione nella Cgil porta
Da Montezemolo agli esponenti del partito democratico, passando per i sindacati, un fiume di insulti e di accuse di irresponsabilità per una componente sindacale,
Guarda caso infatti sono proprio questi i soggetti esclusi dalla consultazione dei sindacati confederali a cui invece possono per paradosso partecipare milioni di pensionati dal futuro «garantito». Si legittima così l'accordo senza nulla chiedere a quelli che ne sono più coinvolti. E' una ferita alla democrazia e alla rappresentanza delle organizzazioni sindacali, sociali e politiche. Una nuova frattura, dopo le molte aperte in questo anno di governo, sulla base di Vicenza, sulla guerra, i diritti civili per le persone glbtq, il tema del securitarismo: troppe, per chi ancora una volta deve sentirsi escluso dalla partecipazione democratica. Troppe per chi pensa che nessuno ha il diritto di decidere escludendo e recintando. Troppe per una generazione di studenti e precari a cui è stato letteralmente rubato il futuro. Non ci vogliono far contare ma non siamo dei fantasmi e vogliamo farci sentire.
Siamo movimenti, sindacati di base, centri sociali, precari, migranti, senza casa, studenti, lavavetri, writers e senza diritti: dobbiamo trovare il coraggio di alzare la voce e di unirci ai guastafeste della Fiom. Dovremmo farlo con assemblee, azioni di denuncia della nostra condizione di precarietà ma soprattutto urlando il nostro no nella consultazione sull'accordo, e anche organizzandoci per andare a votare e per far votare laddove veniamo sfruttati, nei territori, nei Municipi, nei centri sociali, nelle scuole e nelle università, per le strade.
Anche a Biella i giovani comunisti organizzano due giornate in via italia sotto i portici del Municipio con due seggi per dare modo a tutti di votare ed esprimersi, perché la consultazione sia davvero aperta a tutti.
Coord.prov. giovani comunisti biella
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