Genova è la nostra storia, Genova siamo noi. Il 17 tutt* a Genova!
Ieri , sabato 17 novembre, sei anni dopo le manifestazioni del luglio 2001, le strade di Genova sono state nuovamente attraversate da una moltitudine colorata e pacifica che pretende verità e giustizia per quelle giornate in cui fu sospeso lo stato di diritto e sui manifestanti si scatenò una repressione feroce e brutale.
Noi Giovani Comuniste/i di Biella eravamo presenti con una folta delegazione al corteo che si è svolto con gioia e determinazione senza nessun tipo di incidenti, nonstante le solite cassandre avessero evocato scontri e disordini per intimorire e inibire la partecipazione che invece è stata massiccia e plurale. Un corteo composito in cui erano presenti fianco a fianco tutte le anime del movimento, che pure negli ultimi tempi spesso si sono trovate divise, ma che per un'occasione così importante sul piano politico e simbolico hanno recuperato unità d'azione, senza polemiche e fischi per nessuno, come pure qualcuno aveva previsto, evidentemente in malafede.
Da ieri il bisogno profondo di verità e giustizia esce rafforzato, incarnato nei corpi delle donne ed uomini che sono scesi in piazza per riprendersi la parola e impedire l'oblio, perchè a Genova 2001 una nuova generazione si tuffò nel mondo globalizzato che ci volevano far credere immutabile.
Hanno provato a fermarci con tutta la violenza di cui sono stati capaci. Siamo ancora qui.
Un altro mondo è necessario.
Giovani comuniste/i Biella
a Genova c'erano le bandiere di partito, Rifondazione, Comunisti italiani, partito dei lavoratori. c'erano onorevoli come migliore, caruso, giordano, prima in coda poi mischiati al movimento, persino in mezzo alla fai, cosi come c'erano compagni con la bandiera di partito in mezzo al gruppo della comunità che apriva il corteo come in mezzo al resto del corteo. io ho fatto due volte tutto il corteo, non ho visto nessuno cacciare quelli con le bandiere di partito, che c'erano anche in mezzo ai no tav, segno che il cosiddetto movimento accetta i sopracitati partiti come parte di esso, con le contradizioni che tutti hanno compresi quelli che urlavano contro lo stato o contro la polizia. una grande manifestazione che ha visto anche r.c biellese presente con i suoi militanti, anche senza il segretario di federazione, assente giustificato per via della morte del gatto, ma anche senza altri che magari avevano impegni ma comunque presenti col cuore. probabilmente gli arcangeli volano alto ma forse troppo e si allontanano sempre più da quelli che tutti i giorni vivono sulla terra e devono magari accettare compromessi nella speranza di poter un giorno veder riconosciuti i diritti di coloro che adesso vivono all'inferno.
Ciao Valter
Stiamo organizzando la partecipazione alla grande manifestazione del 17 novembre a Genova. Di seguito trovate l'appello biellese promosso da alcuni esponenti dell'allora Biella Social Forum che invitiamo a sottoscrivere ( info@apertamente.it ) e se volete prenotatevi per il pullman, dovrebbe costare 5 euri al massimo! Per info e prenotazioni (Teo 3398662445)
Sei anni fa, nel luglio del 2001, eravamo per le strade di Genova a dar vita ad una straordinaria mobilitazione in occasione del vertice del G8 contro la globalizzazione neoliberista e i suoi frutti amari, che nel settembre successivo precipitarono nella guerra globale permanente. "Voi G8 noi 6.000.000.000" recitava lo striscione d'apertura: e in effetti in quei giorni una moltitudine di soggettività e movimenti d'ogni parte d'Europa e non solo si incontrò e prese la parola collettivamente con l'obiettivo dirompente di costruire, qui e ora, un altro mondo possibile.
Contro la creatività sovversiva dei corpi delle donne e degli uomini che inondarono Genova si rovesciò la repressione brutale dello Stato, si scatenò la rabbia di quel potere che il movimento globale stava disvelando e combattendo. Ci furono violenze, abusi, pestaggi; si usarono i gas CS vietati dalle convenzioni internazionali, i famigerati tonfa impugnati come armi, si spararono colpi di pistola; ci fu la mattanza cilena della Diaz e di Bolzaneto; e fu assassinato Carlo Giuliani.
Tutto questo è stato ampiamente documentato grazie al lavoro instancabile e meticoloso delle migliaia di attivisti che in questi sei anni hanno realizzato una ricostruzione dettagliata di quello che avvenne in quelle giornate, impedendo che un velo di disinformazione e oblio si stendesse su un momento così cruciale della nostra storia recente.
Eppure, dopo sei anni, le giornate di Genova costituiscono ancora un buco nero nella storia "ufficiale" di questo paese, e mentre per 25 manifestanti vengono chiesti 225 anni di carcere per devastazione e saccheggio, la commissione parlamentare d'inchiesta, che avrebbe dovuto accertare la verità e le responsabilità dei dirigenti delle forze dell'ordine e dei vertici del governo di allora nel trasformare quei giorni nella più grave violazione dei diritti umani in un paese occidentale dal dopoguerra (come ebbe a dichiarare Amnesty International), è stata affossata dai centristi dell'Unione.
Genova è stato un evento tragico e fondativo del percorso che il movimento ha intrapreso, un momento materiale e simbolico cui ci siamo costantemente riferiti in questi anni nelle nostre pratiche, uno dei punti più alti della contaminazione e dell'innovazione delle soggettività critiche e al contempo uno degli episodi più brutali e feroci della repressione.
Quello che avvenne allora non può essere manipolato e rimosso dalla memoria collettiva. Non possono essere condannati venticinque capri espiatori mentre i responsabili della mattanza di Genova restano impuniti o addirittura promossi.
Genova è la nostra storia, Genova siamo noi.
Andiamo a Genova sabato 17 novembre.
Elenco dei nomi di coloro che sottoscriveranno l’appello
APPELLO NAZIONALE.
INVITO ALLA MOBILITAZIONE PER IL 17 NOVEMBRE 2007
LA STORIA SIAMO NOI
Perché un evento storico come la mobilitazione contro il G8 del 2001, di straordinaria potenza e di innovazione delle forme di partecipazione politica, non venga riscritto nelle aule di tribunale.
Per impedire che 25 persone a Genova e 13 a Cosenza paghino, con secoli di carcere e milioni di euro, la volontà di rivalsa sul fatto che 300.000 persone scesero in piazza nel 2001 contro i padroni del mondo.
Perché questi processi con imputazioni assurde e anacronistiche come il reato di "devastazione e saccheggio" e con le loro prossime sentenze, non diventino un'ipoteca sulla libertà di manifestare di tutti i movimenti.
Perché Genova, come nel 2001, si faccia portatrice di un mondo senza frontiere, contro ogni forma di razzismo, contro politiche securitarie ed espulsioni di massa che mettono a rischio le libertà di tutti.
Le promozioni di De Gennaro e di molti altri dirigenti delle forze dell'ordine coinvolti nei fatti di Genova, la sicura prescrizione dei processi contro i poliziotti imputati per il massacro della scuola Diaz e le torture della caserma di Bolzaneto, l'archiviazione del processo per l'omicidio di Carlo Giuliani, così come la bocciatura della commissione parlamentare d'inchiesta sulla gestione dell'ordine pubblico in quelle giornate, rappresentano un'ulteriore offesa ai movimenti e uno schiaffo alla città di Genova.
Invitiamo a ripartire da Genova per mobilitarci
contro chi devasta la nostra storia e saccheggia le nostre vite
http://www.veritagiustizia.it/
http://supportolegale.org/
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