Se la politica è mastellismo e cuffarismo...
I grandi temi e i valori vengono delegati ai poteri forti.I partiti scelgono primari, dirigenti ( e veline...). Vantandosi
di Piero Sansonetti direttore di "Liberazione"
Volete gli elementi essenziali della cronaca politica di oggi? Primo, l'ex ministro della giustizia Mastella ha avvertito il centro-sinistra che o dichiarerà pubblicamente di ritenere giusto e onorevole che ai leader politici sia riconosciuto il diritto di nominare i primari di ospedale, oppure lui farà cadere il governo.
Secondo, il presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro, essendo
stato condannato a soli cinque anni di prigione per i suoi rapporti con
la mafia, e non essendogli state affibbiate dal tribunale le
"aggravanti", si è dichiarato «molto contento di questa sentenza che mi
restituisce l'onore politico» e - sebbene interdetto dai pubblici
uffici per tutta la vita - ha stabilito che il suo reato non è grave
(un reato senza aggravanti ovviamente è un lieve reato) e che può
restare al suo posto di presidente della regione. Poi c'è Berlusconi
che è finito di nuovo nei guai (per una vicenda francamente assai
minore rispetto alle due precedenti, e cioè per un affare di
raccomandazioni a favore di alcune veline o attrici minori). Berlusconi
è stato rinviato a giudizio.
A parte questo non c'è quasi
nient'altro nel mattinale del Palazzo. Sulla riforma elettorale molto
impegno di tutti i partiti, ma al solito nessuna conclusione. E poi
qualche dichiarazione - ma davvero pochissime e pochissimo indignate -
per quella faccenduola dei due operai morti soffocati nella stiva di
una nave. Mediamente, i partiti politici italiani ritengono l'episodio
non certo edificante ma neppure atroce se paragonato a quello che era
successo nei giorni scorsi a Roma quando un gruppetto di professori
aveva detto male del Papa. Il rapporto tra l'indignazione per l'offesa
al papa e l'indignazione per gli operai soffocati, in termini algebrici
è più o meno di 1.000 a 1. Del resto è normale: la morte sul lavoro
riguarda solo l'umanità, l'offesa al papa offende Dio.Se le cose stanno
così - mi chiedo - esiste o no una gigantesca questione morale che è
aperta dinanzi a noi (come peraltro già aveva detto giovedì, nel suo
discorso alla Camera, il segretario di Rifondazione comunista Franco
Giordano)? E questa crisi morale non rischia di travolgere tutta la
politica, di depotenziarla, di renderla immobile e priva di autonomia?
La
questione morale esiste al di là delle ragioni o dei torti della
magistratura. Possiamo discutere finché volete sulla possibilità che
alcuni giudici siano eccessivamente attivi sul fronte politico e
mediatico e tentino con la loro azione di determinare l'agenda politica
italiana. Può darsi che le cose stiano così. E' una discussione giusta.
Ma in nessun modo può cancellare l'altro problema, che ormai è grande
come una casa e che più o meno sta nei termini nei quali 27 anni fa lo
pose Enrico Berlinguer in una famosissima intervista ad Eugenio
Scalfari. La questione morale consiste nel fatto che la parte
fondamentale, la più grande, della politica italiana ha abdicato ai
suoi compiti fondamentali - delegandoli ai poteri forti: ora alla
Chiesa, ora a Confindustria, ora alle multinazionali- e si è assunta
l'incarico di impicciarsi della vita civile di tutti i noi, facendo
saltare le competenze, il diritto, la professionalità, gli assetti
scientifici eccetera eccetera. Ha invaso la società, l'ha assoggettata,
le ha tolto indipendenza e libertà. Compiendo una operazione fortemente
autoritaria e di regime. Non solo: di questo suo orribile aspetto si
vanta.
La cosa che più indigna nell'affare-Mastella non è il merito
dei suoi comportamenti (delittuosi o no lo decideranno le indagini dei
giudici) ma la gestione politica. Mastella, in piena conferenza stampa,
non ha detto: sono indignato del fatto che qualcuno sospetti che io
abbia messo bocca nella nomina dei primari nella mia regione. Ha detto
esattamente il contrario: certo che mi sono impicciato di quelle
nomine, era mio diritto farlo e se non lo avessi fatto mi sarei
rimproverato l'omissione!
Voi capite a che punto siamo arrivati
nella degenerazione della politica? Pretendere che il proprio compito,
dopo aver rinunciato ad occuparsi di valori e di grandi scelte sociali
ed economiche, sia diventato quello di imporre il proprio
incondizionato potere nella vita della gente e nelle gerarchie
professionali. Il politico decide chi è la velina più brava, l'attore
più bravo, e ora persino il medico più bravo. E naturalmente il
direttore del giornale, il manager eccetera e eccetera. La cosa più
originale è che queste singolari teorie sono accompagnate spesso dalla
ostinata difesa del ruolo sacro del mercato...
Tutto ciò può
rimanere sul piano delle opinioni e della discussione generale finché
non si decide di trasportare la questione sul terreno degli equilibri
parlamentari. La richiesta di Mastella a tutta l'Unione di dichiarare
formalmente la propria "complicità", trasforma la crisi morale in crisi
politica. L'Unione è messa di fronte a un diktat: se vuoi sopravvivere
devi accettare che i comportamenti immorali di alcuni diventino norma
dichiarata e "incriticabile". Per una maggioranza nata sull'imperativo
categorico di contestare l'immoralità del berlusconismo e del suo
leader non c'è male. Ripenso a tutte le volte che ci hanno detto: se
criticate il governo sulle sue politiche sociali, sulle politiche
economiche, sulla sua subalternità a Confindustria, sull'Afghanistan...
rischiate di fare il gioco di Berlusconi. Ogni prezzo vale
l'antiberlusconismo. Ora mi chiedo se vale anche il prezzo di
dichiararsi più berlusconisti di Berlusconi...
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Commenti
senz voce (non verificato)
Lun, 21/01/2008 - 09:48
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Peccato che anche il vostro
Anonimo (non verificato)
Lun, 21/01/2008 - 09:51
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tu paragoni il prc a
AdrianoBiella
Lun, 21/01/2008 - 17:20
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Cosi continuiamo a
roberto (non verificato)
Sab, 26/01/2008 - 17:43
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Dopo Mastella anche Cuffaro si è dimesso!