La nostra ricerca parte dalle scelte condivise e collettive. Sempre!
In riferimento all'articolo di "Eco di Biella" "la sinistra radicale cerca un'identità" di giovedì scorso, ecco la nostra risposta.
Egregio Signor Direttore,
in natura nulla rimane immobile, ma tutto si
evolve; così in politica, ma ci sono cose, fatti, progetti, programmi, idee,
proposte, che hanno fondamenta che non possono e non devono essere variati e
neppure essere posti in discussione.
Il programma elettorale col quale ci siamo
presentati alle elezioni amministrative del 2004 (in provincia già insieme al
primo turno, in comune a Biella per il ballottaggio) era il frutto di una serie
di mediazioni (con certamente rinunce anche sofferte da parte di tutti i partiti
della coalizione) ed allo stesso ci siamo sempre attenuti (o abbiamo cercato di
farlo, anche per nostri limiti personali) in questi quattro anni di governo
della "res publica" locale.
Rappresentiamo un partito che, pur fra alterne
vicende, non ultima la scomparsa dalla scena politica italiana - intesa come
rappresentanza nel Parlamento, non assolutamente come un rapporto diretto e
continuo fra il partito e chi lo rappresenta e le istanze e i bisogni dei
cittadini - è sempre stato, è, e sempre sarà dalla parte dei più deboli, delle
categorie più disagiate e più bisognose di aiuto.
E nel fare questo ci mettiamo la faccia, senza
alcuna preoccupazione personale sul nostro futuro.
Semplicemente per un rispetto dei patti
sottoscritti a suo tempo, e per il rispetto del programma che in provincia e al
comune di Biella è stato votato dagli elettori nel 2004.
Ora, che non tutto quanto ci eravamo proposti sia
stato realizzato, non lo neghiamo, vuoi per i vari tagli delle finanziare, vuoi
perchè limiti di bilancio sempre più ristretti hanno obbligatoriamente portato
ad ulteriori mediazioni e/o scelte, che pur non sempre convintamente condivise,
sono state comunque sempre votate nel rispetto della coalizione cui
apparteniamo.
All'interno di Rifondazione, a livello locale, non
esistono due linee, non ci sono falchi e colombe.
C'è un dibattito aperto, un interrogarci
continuo sul nostro futuro, sul come, su tutto il territorio nazionale, dovremo
ripartire e riconquistare, anche a livello istituzionale, il ruolo necessario a
rappresentare le istanze di tanta parte della popolazione, e localmente i
risultati premianti di quattro e due anni fa.
Noi non abbiamo scheletri negli armadi e neppure
posizioni o rendite da difendere a tutti i costi, e neppure ci spaventa il fatto
di stare all'opposizione (ci siamo abituati da anni).
Gradiremmo solo, da parte del partito di
maggioranza relativa all'interno delle coalizioni nel biellese, meno fughe in
avanti e maggiore condivisione nelle scelte, ovvero confrontiamoci di più, non è
gradito essere (quasi sempre) posti di fronte al fatto compiuto e doverlo
avallare.
Per concludere, viste le diverse anime che (a
sentir loro) animano e rendono vivo e creativo il dibattito interno al PD, come
conciliano il "mai più con la sinistra radicale", la loro ricerca e conquista
del voto moderato, la loro enfasi postelettorale nonostante la sconfitta, col
fatto che al PD manchi un milione e mezzo di voti (La Repubblica
15/5/08) ?
Noi ci guardiamo di sindacare quanto succede in
casa d'altri, è troppo chiedere che ci venga riservato il medesimo trattamento
?
Roberto Pietrobon (capogruppo PRC Comune di
Biella)
Guido Lanza (capogruppo PRC Provincia di
Biella)
PS L'astensione lunedì 12 maggio in consiglio
provinciale sul patto parasociale tra regione e provincia su Città Studi
non riguardava assolutamente la contrarietà a tale scelta, anzi, ssaremo i primi
a chiedere che, a fronte di un eventuale avanzo in sede di bilancio consuntivo,
che andremo a deliberare a giugno, lo stesso venga interamente devoluto a favore
dell'Università biellese, ma sul metodo; o vogliamo dimenticare che in sede di
commissione (6/5/2008) la maggioranza non è riuscita neppure a garantire il
numero legale e non certo per l'assenza dei consiglieri del PRC
?
Biella 17.05.'08
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