Si scrive Giovane Italia si legge Fronte della Gioventù. Piccoli fascisti crescono in casa Gentile
Di seguito l'Interrogazione del Gruppo de "La Sinistra" al Comune di
Biella in merito al banchetto vandalizzato dei giovani del PDL
biellese. Per capire meglio guardate attentamente la foto.
Gruppo Consiliare al Comune di Biella
PREMESSO
Che nel pomeriggio di sabato 16 gennaio u.s. durante il banchetto per le iscrizioni dell’organizzazione giovanile del PDL “Giovane Italia” il gazebo allestito lungo la Via Italia, è stato oggetto di un violento atto vandalico e che lo stesso è da considerarsi assolutamente deprecabile e fuori da un contesto civile di lotta politica;
Che al banchetto era presente il consigliere comunale nonché dirigente della “Giovane Italia” Francesco Castagnetti, e che lo stesso è parte fondamentale della componente ex AN del Popolo della Libertà;
Che dalle foto pubblicate sugli organi d’informazione locale in merito all’aggressione di sabato scorso è possibile evincere che oltre a fare azione di propaganda i giovani del PDL e lo stesso Castagnetti mettevano in vendita:
- magliette con scritto “calcio balilla” e “siamo il male assoluto, siamo bellissimi”
- accendini con l’effige di Benito Mussolini e del fascio littorio
- toppe con il tricolore e il fascio littorio
- calendari commemorativi di Benito Mussolini
- libri apologetici e revisionisti sul ventennio fascista e riabilitativi di organizzazioni armate di estrema destra come “Noi Terza posizione” scritto dall’ideologo di Casa Pound (casa occupata dall’ estrema destra a Roma) Gabriele Adinolfi e da Roberto Fiore Segretario nazionale del movimento neo-fascista “Forza Nuova” e condannato a svariati anni di carcere proprio per la sua militanza in “Terza Posizione”;
Che tale materiale propagandistico dovrebbe essere bandito per evidente apologia di fascismo e soprattutto non dovrebbe far parte delle forme di autofinanziamento dell’organizzazione giovanile del maggior partito politico che sostiene l’attuale Giunta comunale anche in considerazione della Medaglia d’oro al valor militare per la lotta di Liberazione attribuita alla Città di Biella.
Il sottoscritto consigliere al Comune di Biella INTERROGA il Sindaco per sapere:
- Se codesta Amministrazione e il suo Sindaco condividono l’esposizione e la vendita di questo materiale nelle vie centrali della propria Città;
- Se il Sindaco di Biella si riconosce appieno nei principi repubblicani dettati dalla Costituzione basati sui valori di libertà e democrazia, e se egli possa definire la propria Giunta e la propria maggioranza compiutamente antifascista come prescritto nel giuramento sulla Costituzione all’atto dell’insediamento;
- Se lo stesso ritenga consona la presenza tra le proprie file e tra i propri sostenitori, consiglieri comunali che si fanno promotori di iniziative di questo tipo.
roberto pietrobon
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE DI BIELLA
COMUNICATO STAMPA
Esiste in Italia un reato che ha nome “apologia del fascismo”. Esso riguarda tutte quelle manifestazioni politiche (e, invero, non solo esse) che hanno come finalità l’esaltazione del fascismo e dei suoi esponenti. Perché il fascismo, non è forse inutile ricordarlo, è quel movimento politico che trascinò l’Italia in guerra, che promulgò le leggi razziali e che tenne il nostro Pese sotto una feroce dittatura per un ventennio…
Che quindi, tale Castagnetti, leader dei giovani berlusconiani, presenziasse attivamente ad un banchetto di propaganda del PDL in cui assieme ai santini di Berlusconi Silvio, Presidente del Consiglio si vendevano effigi di Mussolini, calendari del Duce, accendini col fascio littorio e altra paccottiglia fascista - quindi, illegale - suona come un campanello d’allarme. Un campanello d’allarme per la democrazia. Ciò non toglie che la distruzione del banchetto sia un atto incompatibile con la nostra lotta politica e, perciò, da condannare.
Ci domandiamo, dunque, essendo l’apologia del fascismo un reato, dove fossero le forze dell’ordine. Perché non sono intervenute di fronte ad una manifestazione palesemente contro la legge? Perché non hanno chiesto al signor Castagnetti che ci facesse, lui, con quella marmaglia fascista? E perché sembrasse così a suo agio? Ma tant’è. Evidentemente la vigilanza democratica è oggi soltanto nelle mani degli antifascisti. Ne prendiamo atto. E non ci tiriamo in dietro.
Marco Albeltaro
Segretario Provinciale del Partito della Rifondazione
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