ADERITE ALL'APPELLO DEL COMITATO "NESSUNA PERSONA E' ILLEGALE" BIELLA.

IL COMITATO “NESSUNA PERSONA E’ ILLEGALE” DI BIELLA
Vi invita a sottoscrivere il presente appello

Fermarsi.

Bisogna fermarsi un attimo, e riflettere

La storia dovrebbe insegnare, eppure si ripete. Ogni volta che un gruppo umano, una minoranza, viene esclusa, additata come colpevole, si perde un pezzo di dignità. Ogni volta, si semina un po’ di quell’odio che domani farà soffrire altri, o tutti; ogni volta, senza accorgersene, si educa chi è più giovane a credere che la forza risolverà i suoi problemi, a cercare nell’altro, nel più debole, un capro espiatorio che illuda di essere vivi e potenti.

Al contrario, è una strada che porta ad essere più vigliacchi e insicuri.
L’abbiamo già visto, più volte... Ogni volta c’è una scusa, apparentemente convincente: la difesa di un’identità – che è qualcosa in continuo mutare – o della propria cultura – che si svuota di significato quando è usata per offendere – o altro, che poi guardando indietro, dopo le sofferenze, non si riconosce più.

Oggi la scusa è l’agognata, illusoria, sicurezza: a guardar bene fa un po’ sorridere...
Siamo sempre meno ricchi, con meno prospettive, più rifiuti tossici, meno diritti, più malattie, meno servizi, più paure. In realtà c’è chi negli ultimi 15 anni s’è arricchito sulle nostre spalle, agenzie finanziarie, istituti di credito, banche, assicurazioni, immobiliari e tanti rispettabili figuri; anche le associazioni di stampo mafioso non se la passano male.

Nel frattempo gli italiani hanno sempre più debiti, più frustrazioni, meno serenità; di fronte al vuoto della nuova generazione, figlia dell’illusione del benessere a tutti i costi, ci chiediamo attoniti nei salotti televisivi da dove nascerà mai quest’assenza d’ideali e di valori. Si potrebbe continuare a lungo… No, in effetti non c’è sicurezza, di nulla.

Solo che in tutto ciò, gli stranieri non c’entrano.


Abbiamo fatto tutto da soli.


Allora delle due l’una: o ci hanno bollito il cervello e non ce siamo ancora resi conto, oppure è troppo difficile prendersela con chi ha le responsabilità (tra cui noi stessi) mentre è molto più semplice farlo con chi sta peggio. Solo che non risolve nulla. E anche questo, l’abbiamo già visto.

Sapete? Ci hanno ingannato. Pensate davvero che “il Problema” degli italiani siano gli stranieri?
Non vi sorge il dubbio che condurre l’attenzione a questo “problema sicurezza” ad arte ingigantito, serva a toglierla da altri più gravi e reali?

Il nuovo progetto di legge “per la sicurezza”, sull’onda di una campagna mediatica che ci stanno facendo bere come acqua, stabilisce questo: una persona che lascia il proprio paese (il più delle volte a causa di un sistema di “regole” economiche che permette al nord del mondo di gestire l’80% delle risorse mondiali), e che si avventura in un viaggio spesso allucinante al solo scopo di cercare una vita decente, non appena mette piede (se riesce) sul suolo italiano, è considerato colpevole.

Penalmente. Il reato? In sostanza quello di aver osato provare ad entrare nel mondo ricco, dove può farlo solo se serve a un europeo, come forza lavoro a basso costo. Siamo al punto di non-ritorno: punire chi è colpevole di essere nato dalla parte sbagliata.

Ma non vi ricorda proprio nulla?


Ciò è palesemente contrario alla nostra costituzione, alle leggi europee, a buona parte dei principi e valori a cui affermiamo di attenerci. Che succeda in un paese che non dimentica di citare le proprie “radici cattoliche” aggiunge un pizzico di paradosso, ma anche questa è storia già vista.. .

Di questo stiamo parlando: dignità, coerenza, civiltà, rispetto dei diritti umani, termini scontati che non dicono più nulla, tranne quando c’è da mandare un SMS per pulirsi la coscienza. E’ il rispetto di ogni uomo o donna, delle sue lacrime, del suo dolore, delle sue speranze, della sua felicità, del suo diritto a vivere con la propria famiglia nel luogo che ritenga più adeguato. Nessuno di noi potrebbe vedersi negare tutto ciò da chicchessia. Eppure lo si nega ad altri.

Senza questo rispetto come base imprescindibile di ogni rapporto, in concreto e non solo a parole, non siamo e non saremo nulla. Ditelo, ai vostri figli. Questa legge, così come il comune pensare da cui nasce, non è solo xenofoba; è di un’ipocrisia che fa spavento.

Alcuni hanno già detto e scritto che questa legge non funzionerà: è vero
, è tecnicamente inadeguata, costosissima e in concreto inapplicabile. In una parola, stupida; ma non è questo il suo lato peggiore.
Il peggio, è l’essere figlia e madre della cultura dell’odio, quell’odio facile che accompagna la storia dell’uomo e, come sempre, non ci darà un briciolo in più di sicurezza. Ne toglierà a chi già ne ha ben poca.

Proviamoci. Fermiamoci un attimo.

A pensare.

ADESIONI:

Abdellatif Rania

Agnesina Michela

Albanese Daniele

Albeltaro Marco

Amato Marco

Amaturo Silvia

Anchisi Camillo

Andrea Biolcati

Andreotti Carla

Anselmetti Elvira

Aresu Mauro

Arlorio Piero

Augusto Marida

Azaoui Fatima

Bancheri Barbara

Baratella Fausto

Baratto Gabriele

Baravalle Andres

Baravalle Gabriel

Baruzzi Nicola

Bavelloni Giulia

Bazzini Davide

Beggiato Veronica

Bernardi Paolo

Bianchi Giuseppina

Biasetti Luca

Bider Chiara

Bonicatti Ermanno

Botta Stefania

Buratti Gustavo

Buzzo Silvia

Cacciati Marco

Calandrina Graziella

Camboni Lou

Caracchi Pinuccia

Cassisa Marco

Castello Donata

Casula Eleonora

Catella Biova Lara

Cau Ignazio

Cau Matteo

Ceffa Alessandro

Ceffa Silvia

Cerruti Maria Grazia

Cossu Giacomo

Couliban Awa

D'Amelio Enzo

D'Amelio Lorenzo

De Battistini Giorgio

De Luca Enrico

Deambrogio Sara

Debernardi Adalgisa

Delpiano Sergio

Desogus Flaviana

Di Biase Emanuela

Di Giorgio Michela

Di Meglio Francesco

Dionisio Elena

Dolera Augusta

Don Giovanni Perini

Donini Alessia

Donini Erika

Donini Maurizia

El Bilaly Mohammed

Euro Graziano

Fabbri Alessandra

Fabris Vladimiro

Facheris Monica

Fappani Aldo

Fassina Maurizio

Ferraris Simone

Fogliano Giorgio

Franzoni Antonio

Frediani Barbara

Gallana Paolo

Garavello Piero

Garavoglia Anna

Garavoglia Cristina

Gatti Andrea

Gemignari Germana

Giachino Maria Paola

Giachino Piervincenzo

Giacone Luca

Giono Nella

Grosso Chiara

Guala Adriano

Gualinetti Josephine

Guelpa Mauro

Guglielminotti Valetta Daniela

Hirzel Max

Ingala Stefano

Jara Caterina

Lacchia Marina

Lanza Guido

Lentini Marinella

Leone Romina

Lixi Giovanni

Loriga Paola

Macchetto Flora

Macchetto Mariuccia

Macis Viviana

Mantovani Stefano

Marangon Roberto

Margaira Liliana

Marrella Erika Elisa

Masini Beatrice

Masserano Daniela

Mastini Chiara

Mele Antonietta

Menegoni Caterina

Miscioscia Valentina

Molfetta Maida Cristina

Molinari Vittorio

Morelli Cecilia

Nannini Paola

Nappi Anna

Nardi Anna

Nicolau Elena

Nicolo Carlo

Olianas Bernarda

Onni Carla

Panatero Taiana

Paolella Veronica

Pesare Antonio

Pibiri Cesarina

Pierri Maria

Pietrobon Roberto

Pignata Rosanna

Pisano Monica

Pozzati Edisetta

Pretti Annachiara

Puglielli Fabiana

Quinci Marcello

Rachel Stefano

Raimondo Carmen

Raineri Sabina

Rais Giuliana

Ramella Maria Grazia

Raviola Luca

Renoldi Gianluca

Rosati Fabio

Rosatti Laura

Rossi Andrea

Rossi Luciano

Rosso Claudia

Rosso Daniela

Rosso Marinella

Rosso Nicola

Rosso Pier Giorgio

Rosso Riccardo

Rostin Andrea

Sabbar Sadek

Sacco Jacopo

Sacco Matteo

Salivotti Francesca

Sansoè Marco

Sartore Fabrizio

Savio Guido

Scudellaro Carola

Segrelles José Antonio

Seles Elena

Seren Riccardo

Spagnolello Ornella

Strona Alessandra

Strona Clelia

Stroscio Andrea

Sudano Ilaria

Sulis Emilio

Taffon Mauro

Torchio Alberto

Trivellato Silvano

Varnero Valeria

Verrastro Patrizia

Vinai Manuela

Vinci Alessandro

Vismara Piera

Wagner Regina

Zegna Enrico

Zepponi Michela

Zola Alberto

Zorzi Gian Paola

Zublena Cecilia

Zucca Mario

Zucchi Stefano

Zuddas Maria Dolores

PER ADERIRE: nessunuomoillegale@gmail.com

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