OLIO DI COLZA

Continua lo scempio di territorio per la produzione di energia elettrica cosidetta alternativa, senza un piano nazionale dell'energia e con incentivi statali che obbligano Enel a "comprare" dai privati anche se energia in eccesso, saremo sempre soggetti a vedere in nome della difesa dell'ambiente l'ambiente scomparire tra muri di cemento, canalizzazioni, fumi più o meno inquinanti e coltivazioni che non servono a defenestrare la fame nel mondo ma a crearne sempre più.

Così succede che a Vigliano, in centro paese si pensi a una centrale a olio di colza, un carburante vegetale che ha bisogno di terreni estesi per la sua produzione, terreni che vengono tolti dalla produzione alimentare, un olio che comunque produce un inquinamento in polveri sottili nonchè un fastidioso aroma di patatina fritta.

Fotovoltaico a terra, centraline idroelettriche a gogo che prosciugano torrenti, tutto questo non è una rincorsa alla difesa dell'ambiente, ma una rincorsa al profitto selvaggio che rende il mondo più povero.

Commenti

Ritratto di Aldo Fappani

Giuste osservazioni queste di Valter. Ma su simili questioni - in genere - quando ci sono di mezzo consenso e spesso anche mazzette tra PD e PDL ( cioè tra centro destra e centro sinistra e Centro ) le differenze sono minime, e sovente nulle. Questa è l'amara realtà che assistiamo in tutta Italia da alcuni decenni.