Verso le lotte d'autunno. Aspettando una proposta di ricomposizione unitaria del PRC e della sinistra.

Di seguito potete trovare un mio articolo comparso oggi (10.09.'08) su "Liberazione". Chi volesse contribuire alla discussione anche in vista dei prossimi giorni...

grazie

roberto pietrobon

 

------------------------------------

 

A un mese dalla fine del Congresso nazionale di Chianciano, forse è possibile svolgere una riflessione ad alta voce su verità e bugie sparse copiosamente in questi ultimi mesi.  Le caricature, che volevano gli unitari da una parte e i maggioritari dall’altra, non sta infatti trovando verifica nei fatti.

Sono da poco più di un mese Segretario di una piccola Federazione del Nord, Biella. In questo territorio della cosiddetta fascia Pedemontana, il secondo documento ha ampiamente vinto il Congresso.

La mia federazione è una delle realtà d’Italia con il maggior rapporto iscritti-giovani. Non  grandi numeri, ma sicuramente il segno di un partito vivo e vitale, che ha composto una Segreteria  dove l’età media è venticinque anni, nella quale non si sono rispettate le percentuali ottenute al Congresso. Stesso criterio per il Federale e il Collegio di garanzia. Abbiamo compagni e compagne di diversa collocazione e molti anche “non allineati”.

Accordo di potere? Ovviamente no, scelta fatta in base alle competenze, al radicamento territoriale e al ricambio generazionale. Tutti d’accordo?  Probabilmente no, ma nessuno ha voluto o saputo contrapporre una proposta alternativa. Lo avevamo già fatto nei congressi precedenti, dove la mozione “bertinottiana” si era sempre affermata a larga maggioranza e lo abbiamo deciso prima dell’inizio di questa durissima e lacerante stagione. Insieme a questo stiamo costruendo un importante punto aggregativo nel cuore della Città, una via di mezzo tra un centro sociale, un circolo ricreativo e una casa dei popoli.  Partito sociale? Case per la sinistra? Ovviamente questo e speriamo molto altro.

Proprio da quel luogo, abbiamo costruito in piena fase congressuale, la prima manifestazione con i migranti contro il decreto “Maroni” in tema di (in)sicurezza. Siamo stati i promotori della prima manifestazione in provincia di un Pride regionale e ci stiamo mettendo al lavoro per le mobilitazione autunnale nelle scuole, con insegnanti e studenti.

Mi scuso per la lista della spesa ma come mi insegna la “pedagogia degli oppressi”, il nostro comunismo dovrebbe nutrirsi di auto narrazioni prima che di auto-enunciazioni.  Ecco perché oggi suonano parole vuote, gli echi di guerra che ci hanno attraversato che contrapponevano i presunti partitisti contro i liquidazionisti. Io, che non mi sono mai riconosciuto in questa forzata classificazione, mi chiedo dove stia oggi il senso della nostra rifondazione. Quella che si nutre di dubbi, di ricerca, di sogni e anche, se non soprattutto, di vertenze e di lotte.

Questo congresso ha evidenziato i lati peggiori della politica senza arrivare ai nodi veri della crisi della nostra rappresentanza e dell’efficacia della nostra azione. Ecco perché oltre a dividerci tra la scelta delle date e i nostri possibili interlocutori, dovremmo pensare all’autunno come terreno nel quale si verifica la possibilità reale di una nostra azione che provi a portare a casa qualche risultato. Non solo nell’olimpo delle idee, non solo quindi nelle velleitarie speranze di ricomposizione della classe (?) o di ricostruzione della Sinistra quanto sulla possibilità di cambiare o fermare la marea che sta travolgendo questo paese.

Mi chiedo da maestro elementare precario: il mio partito sarà in grado in autunno di essere nelle scuole per salvare quell’elemento di grande civiltà che rappresenta in primo ciclo di formazione scolastica che è la scuola primaria, così pesantemente minacciata da questo governo? Abbiamo gli strumenti analitici oltre che pratici per dire delle cose in tema di formazione e costruzione di un’idea diversa di cittadinanza a partire dai nostri bambini e bambine? Questo è un questione centrale come ovviamente ve ne sono tante altre.

Quello che vedo però è un partito afono, incapace di misurarsi con le sfide del presente, arroccato in una dimensione meramente testimoniale e neo-identitaria o nell’enunciazione tutta politicista di progetti futuribili senza gambe sociali.  Il tema dell’efficacia si nutre anche del vizio, un po’ auto-lesionista, di calibrare le proprie azioni al metro della risposta dell’altro. E il dramma vero sta nel riconoscere l’altro nel proprio compagno o compagna di partito.  Se noi affrontassimo in queste condizioni i prossimi mesi, fino alle scadenze elettorali delle Europee e delle amministrative, la bocciatura sarebbe definitiva e con nessuna possibilità di recupero.

Ecco perché oggi sta in primo luogo alla maggioranza che ha vinto il Congresso nazionale e in special modo al compagno Ferrero, l’onere di avanzare una proposta di ricomposizione realmente unitaria. Una proposta che vada oltre le furbizie del congresso, che hanno permesso a una esigua maggioranza assolutamente eterogenea di affermarsi, per elaborare almeno al nostro interno una modalità di confronto libero e depurato da inutili tatticismi. Una proposta che non suoni come un’abiura delle appartenenze e che metta a disposizione di tutte le componenti una rappresentanza in tutti gli organismi dirigenti del partito. La caccia alle streghe del dopo Chianciano nei vari territori, sono già ampiamente cominciate.

Permettetemi di dirvi che essendo natio delle terre degli eretici Fra Dolcino e Margherita, io non ho nessuna voglia di partecipare, nemmeno da spettatore, a questo scenario. Anche perché il fuoco dei roghi brucia ancora e lo vediamo tutti i giorni nelle nostre strade e nei nostri quartieri. Agire da pompieri non so se è da socialdemocratici o da rivoluzionari, mi sembra che però oggi sia l’unica cosa che razionalmente potremmo impegnarci a fare!

 

roberto pietrobon

Segretario PRC Federazione di Biella

Componente CPN – Rifondazione per la Sinistra

 

 

Biella 4.09.’08

Ritratto di Anonimo

Spero che ti ascoltino anche i ragazzotti incazzati e gli identitari. Vladimiro
Ritratto di Anonimo

Coraggioso. Il senso della politica, oggi, sta nel provare a "ricomporre". Ricomporre la condizione di classe con la coscienza di classe, ricomporre le comunità con il territorio, ricomporre le comunità al loro interno affinché possano essere (fare) politica non per sé ma per cambiare la società. Compito arduo ti sei scelto: quello di dirlo dentro ad un partito chiuso in se stesso, incapace di guardare oltre sé. Ora bisognerebbe raccogliere le tante voci che in giro, dentro e vicine al partito, la pensano così per esercitare pressioni capaci di mutare linee e costumi. Io ci sono. marco
Ritratto di Anonimo

mi pare sia a Firenze che la mozione Vendola, con egli stesso presente, faccia una festa con una parte del PdCI, mentre si svolge la festa di Liberazione. Questo è il cammino unitario che avete scelto. A biella magari è più mascherato, ma il ribadire continuamente che Ferrero deve fare e fare senza mettere il dobbiamo è assai poco rassicurante sul futuro di Rifondazione. ciao Valter
Ritratto di roberto

Caro Valter,

oramai la furia  iconoclasta  ha colpito anche te. Io non mi permettevo di parlare a nome di tutta l'area di "Rifondazione per la sinistra" anzi, sono stato pensantemente criticato dalla mia stessa area. Ma questo non ha importanza, la furia iconoclasta o meglio l'antico vizio della doppia morale stalinista in te ha lo stesso sapore di quella del compagno Mantovani che chiedeva di bandire le feste e i seminari d'area (pagati tra l'altro dal partito nazionale) negli anni passati per esempio quello annuale di Sinistra critica o di Essere comunisti (che si svolgerà anche quest'anno a Gubbio nel prossimo fine settimana) e oggi, non di fronte alla festa d'area ma a quella  della sinistra a Firenze (e non del solo PdCI) gli fa gridare al complotto scissionista. A me la democrazia a senso unico non è mai piaciuta...ma tant'è. Lascio a te alimentare i roghi e a chi come te preferisce cominciare la caccia al traditore interno  preferendo "sorvolare"sullo stato della civiltà democratica in questo paese.

Comunque prima di raccontare ciò che credi che io dica o pensi, meriterebbe cominciare ad ascoltarmi. Difficile vista la tua prolungata latitanza dal partito biellese.  

un abbraccio

roberto

Ritratto di daniele gamba

Al "maestro" ora impegnato a fare il "pompiere" Valter "smaschera" il cammino per l'unità scelto dalle correnti vendoliane. L'egemonia della maggioranza e molta autoreferenzialità rimane il peccato, non ancora superato, cha ha sconquassato il partito. In questa egemonia la ciecità per quanto stava accadendo, lo scollamento interno, la perdita di componenti, la defezione del proprio elettorato. Anacronistica dunque la virtù che Pietrobon attribuisce all'agire di Rifondazione in Biella. Sarebbe sufficiente che valutasse il crollo di rapporti e iniziative che vedevano aggregate Rifondazione Biella in un contesto ben ampio e articolato di soggetti, ovvero quanto è stato tra il 2000 e il 2004 rispetto a quanto, con la scelta di governo, dal 2004 al 2008 è successo ad oggi (la partecipazione è una scelta in contraddizione a chi esercita l'egemonia). E il "ricomporre", caro a Marco, sarà coraggioso solo se capace di valutare i propri errori e ripartire da quelli. Diveramente con le mascherate Pietrobon (io qui, io là, noi buoni, noi bravi, noi giovani, ecc.) ci ha già annoiati. daniele
Ritratto di Anonimo

Liberazione in sciopero, avete preparato un gioranale di scorta?
Ritratto di Anonimo

Secondo me costruire una sinistra comunista unitaria è impossibile, ci sono troppi gruppi l'uno opposto all' altro per motivi legati al passato.
Ritratto di Anonimo

Fuck Revisionism