Un altro biellese ha pagato con la morte il "diritto al lavoro"!

Ancora un morto sul lavoro. Un artigiano esperto e conosciuto. Un altro biellese ha pagato con la vita il "diritto al lavoro".

Ancora una volta il dolore si mescola con la rabbia e il senso di frustrazione che questa terribile circostanza procura. Sono passati pochi giorni dall'ultima tragica morte e, come sempre, è calato il silenzio, non per il rispetto che si deve alla morte e al dolore che provoca, ma per l'indifferenza e il senso di impotenza.

A situazioni eccezionali si deve rispondere con pratiche eccezionali: morire di lavoro è una "condizione eccezionale"!

Imprese e Unione industriale, Sindacati e istituzioni locali devono produrre uno sforzo eccezionale per affrontare in modo significativo il problema.

Sappiamo che non è semplice ma gli attestati di solidarietà non bastano: bisogna riaprire una stagione di contrattazione sulle condizioni di lavoro e sulla qualità del lavoro. Mentre le istituzioni devono vigilare sul rispetto delle regole e avviare una diffusa campagna di sensibilizzazione nella società e tra i giovani!

Anche la società si deve fare carico della tragedia alla quale stiamo assistendo: il lavoro deve tornare al centro! Inchieste, ricerche e pubblicazioni possono essere strumenti utili per informare e fare crescere una coscienza diffusa sull'urgenza di migliorare la qualità del lavoro e con essa la sicurezza!

Ora ci stringiamo con un abbraccio intorno ad Alessandro Ferrari, un'altra vittima.

La Segreteria provinciale del PRC