25 aprile - Sciopero della spesa per la Liberazione degli Orsi


Oggi 25 aprile 2009 i /le giovani comunisti/e e Rifondazione Comunista di Biella hanno organizzato di fronte al centro commerciale GliOrsi lo Sciopero della Spesa contro le aperture festive dei centri commerciali.
Abbiamo deciso di farlo davanti al nuovo ipermercato perché insieme a questo moderno regime di sfruttamento delle aperture festive volevamo anche condannare un (non)luogo che avrebbe dovuto risolvere alcuni problemi dell’occupazione giovanile di questo territorio ma che invece ha già prodotto 87 nuovi disoccupati.

Abbiamo appeso uno striscione sul simbolo di quel centro commerciale e “picchettato” le vie d’ingresso, inoltre siamo riusciti, eludendo un’inspiegabile poderosa sorveglianza interna, a entrare in contatto diretto con i lavoratori e le lavoratrici distribuendo volantini ed entrando in contatto con gli stessi.

Dichiariamo fin da subito che vigileremo speriamo anche con i sindacati affinché il Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, nessun pubblico esercizio in tutta la provincia rimanga aperto. Ripeteremo questa forma di protesta nell’ipotesi che anche il 2 giugno non si rispetti la Festa della Repubblica.

Invitiamo tutti i lavoratori e le Lavoratrici a contattarci per denunciare le situazioni di sfruttamento che vivono i questi nuovi (non)luoghi, o tramite il nostro sito internet <http://www.rifondazionebiella.it/> oppure via mail a rifondazione@prcbiella.191.it <mailto:rifondazione@prcbiella.191.it>  oppure allo 015-29629.
 
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RIFLESSIONE AMARA
 

Che paese è il nostro? E’ un domanda retorica che ci facciamo spesso e che, ovviamente, nella risposta, non lascia  mai presagire nulla di buono. Ma noi, da inguaribili idealisti e dunque masochisti quali siamo, ce la poniamo di nuovo in questo 25 aprile. Dando un occhio ed un orecchio in giro, fra grandi esercizi commerciali aperti e interventi sempre più ipocritamente “concilianti” dei nostri governanti,  è fin troppo chiaro che  per molti questa data risulta sempre più “pesante”, scocciante quasi, come la visita di un vecchio parente anche saggio magari ma così noioso, petulante, con le sue storie, i suoi valori, i suoi insegnamenti. Della data della nostra liberazione, insomma, ce ne vogliamo proprio liberare. Fra qualche anno, siamone certi, si aboliranno anche convegni e manifestazioni. Basterà un solo minuto di raccoglimento. E in quel minuto, tra l’altro, come avviene allo stadio, non ce ne staremo nemmeno in silenzio, ci risparmieremo anche un solo minuto di vera vergogna. Il fatto è questo:  Non c’è più tempo per ricordare. Figuriamoci, allora, se possiamo ricordare un “tempo”, anche se importante, anche se essenziale. Non viene detto espressamente, non ancora almeno, ma la si pensa così : Ai francesi, agli americani, la memoria lunga. A noi la Esselunga basta ed avanza. Come son belli i centri commerciali. Ci puoi trovare , a prezzo di fabbrica, ogni tipo di resistenza. Ne esiste un’altra, forse? Puoi leggere sul cartellino del formaggio tutta la storia del parmigiano. Non è sufficiente? Quella del partigiano, chissà, potrebbero un giorno anche darla in allegato, in omaggio, se si stipula magari un buona convenzione con le giuste associazioni. E allora va bene, andiamo avanti così. Siamo tutti Casa e Centro. Tra non molto,per la mente, non ci resterà un “ikea” ( idea, pardon) nemmeno a pagarla. Ormai senza idee ci affideremo ai “punti di vista”… sono più democratici! Stare lì a pensare al dieci per uno attuato dai tedeschi nelle loro ritorsioni. Meglio il nostro tre per due. Molto più conveniente. Solo uno spargimento di denaro. Che peccato, però, che il 25 aprile non sia caduto di lunedì. Attenderemo, saremo pazienti, altri due anni soltanto e avremo tre giorni di fila da goderci in santa pace. Da dove venga poi questa pace è una domanda che non ci faremo. Saremo troppo impegnati a fare spese. ( e aspettiamo in silenzio il primo maggio: non più festa dei lavoratori ma trionfo degli sfruttatori del lavoro).

 

         barbara frediani

Consigliere di Rifondazione