CENTRALI A CIPPATO
La seconda centrale a cippato che doveva sorgere a Cossato in località Spolina, vicino a quella già esistente e che doveva servire per il tele riscaldamento, non si farà.
Non si farà perché l’aria e l’ambiente circostante sono già al limite della norma che determina quanto inquinamento si può produrre senza che sia nocivo per la popolazione.
Le energie alternative, le fonti rinnovabili, dovevano essere uno strumento per la difesa dell’ambiente, per il risparmio energetico e dovevano far risparmiare il cittadino in quanto dovrebbero avere un costo minore degli idrocarburi.
Si doveva sviluppare una politica rivolta ai privati affinché con l’utilizzo del solare, dell’energia eolica , del geotermico, si dovesse ricorrere sempre meno a petrolio e nucleare.
Si doveva agire sui materiale delle nuove costruzioni, si poteva utilizzare il proprio tetto per pannelli utili al consumo quotidiano. Con questo si ottenevano due risultati, una riduzione del consumo da centrali costose e inquinanti e un ottimo risparmio per il cittadino consumatore.
Invece succede che, complice la politica, su queste energie siano nate società per fare business e vengono utilizzate per fare soldi senza chiedersi se realmente l’energia prodotta serva e al cittadino consumatore rimane solo l’inquinamento, il disagio, il furto di territorio senza una minima ricaduta sulla bolletta che anzi continua a crescere.
La centrale a cippato della Spolina di Cossato, cosa porta di vantaggio ai cossatesi, nulla, non produce risparmio energetico, aumenta l’inquinamento, aumenta il disagio del traffico cittadino con trattori enormi che percorrono le strade, non fa diminuire la bolletta della luce di un solo centesimo ma ingrassa le tasche di chi sull’energia alternativa sta speculando.
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Commenti
Roberto (non verificato)
Dom, 13/11/2011 - 17:28
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Critica a centrali a cippato
Sono d'accordo per piccole centrali a cippato la cui alimentazione possa trovare materiale in loco. Gli esempi biellesi non sono soddisfacenti, in quanto il materiale viene, in larga parte, da fuori e potrebbero essere alimentate anche da rifiuti.
Bisogna puntare di più sulla efficenza degli impianti e sul risparmio energetico.