Il ritorno dell'autore di Gomorra nella "sua" Casal di Principe.

CASAL DI PRINCIPE (Caserta) - In mezzo alla folla che gremisce la piazza ci sono anche personaggi scomodi. C'è il papà del boss Sandokan il soprannome con cui è conosciuto Francesco Schiavone; i negozi sono chiusi come pure i balconi e le finestre dei palazzi e delle case adiacenti. Nel giorno del ritorno a casa, a Casal di Principe, di Roberto Saviano, la terra di camorra fa ancora sentire la sua presenza. Paradossalmente "discreta", eppure spavalda che finge di confondersi tra i volti che affollano l'area antistante il palco. Un segnale preciso che sembra voler dire "eccoci, noi siamo sempre qui. Non abbiamo paura". E la presenza di Nicola Schiavone non passa inosservata, provocando attimi di tensione quando il presidente della commissione antimafia Francesco Forgione cita il clan. Il papà del boss cerca di guadagnare il palco. Urla che deve parlare anche lui, che ha qualcosa da dire. Sono attimi interminabili, tra paura e stupore che richiede l'intervento degli agenti che bloccano l'anziano per evitare complicazioni

In fondo alla piazza, una decina di persone, che si definiscono, "giovani imprenditori". Applaudono ironicamente qualche passaggio dei discorsi ufficiali e ai giornalisti ripete la litania: "La camorra non esiste", "Saviano non ha subito minacce, vuole essere eletto deputato".

Sul palco, il presidente della Camera Bertinotti, l'autore di "Gomorra", i ragazzi di Locri, assessori, autorità. Tutti venuti a Casal di Principe, terra dei "casalesi", ad inaugurare l'anno scolastico.

Ma oggi il paese appare diverso. Erano anni che non si vedeva tanta gente in strada. Saviano è emozionato: "Abbiamo, avete, il diritto alla felicità. Che, in questa terra martoriata, vuol dire non morire sul posto di lavoro, vuol dire non dover fare un secondo lavoro nel week-end per tirare a campare. La forza per opporsi al potere dei clan in questa terra- aggiunge- viene dal talento degli stessi cittadini di qui: dovete scegliere da che parte stare".

Fausto Bertinotti rilancia la sfida della legalità e dice: "Mi piacerebbe che in tutte le aule all'inizio dell'anno scolastico venisse letta la Costituzione insieme a una delle testimonianze delle tante persone che hanno speso la vita nella lotta contro le mafie e per rendere civile questo Paese". Parte qualche fischio, non si sa se verso Saviano o verso Bertinotti.

"Questa piazza -continua il presidente della Camera- chiede di non essere tradita. Bisogna costruire anche una buona economia, e buona economia significa anche nuova occupazione". "Il problema fondamentale è coscuire una anticamorra sociale, una antimafia sociale, mostrare il carattere corruttivo del posto di lavoro che la camorra offre e che impedisce la creazione di mille altri posti di lavoro".

da www.repubblica.it
(17 settembre 2007)

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Ritratto di Anonimo

ancora tanti passi contro la mafia. ricordano peppino impastato e tutti gli uomini e le donne morte per mano della criminalità organizzata.