Valentino Rossi evade le tasse x 60 milioni di euro, noi invece....

Valentino Rossi e come lui migliaia di "furbetti" in questo paese si possono permettere di evadere tranquillamente il fisco dichiarando residenze fittizie all'estero (sapete quanti sportivi e manager hanno la residenza a Montecarlo o simili?) mentre i lavoratori dipendenti debbono pagare le tasse fino all'ultimo euro...Non sarebbe ora che anche i ricchi non solo pagassero ma magari piangessero anche un pò? A me per piangere, è bastato vedere "W L'italia in diretta" di martedì scorso su Rai Tre, e nonostante sia un precario della scuola, ringraziare iddio di avere una famiglia che mi ha sostenuto e mi ha permesso di mettere su casa e di fare un figlio. Ma gli altri? Piangono!

roberto pietrobon

__________________________________________________________________________________________

da www.repubblica.it

ROMA - Valentino Rossi ha evaso il fisco per 60 milioni di euro, dovuti per gli anni 2000-2004. La notizia è stata diffusa dall'agenzia Adnkronos, secondo la quale il centauro, del quali in questi giorni si parla in particolare per la love story con Elisabetta Canalis, ha ricevuto un accertamento milionario dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia delle Entrate. E dato l'importo molto elevato scatterà, con tutta probabilità, una denuncia alla magistratura per il reato di omessa dichiarazione.

Rossi ha comunicato al Fisco di aver trasferito la propria residenza in Gran Bretagna il 15 marzo del 2000. La ricostruzione effettuata sulla base delle indagini condotte dall'ufficio di Pesaro dell'Agenzia, in collaborazione con la direzione regionale delle Marche e la Direzione centrale accertamento, avrebbe certificato che Rossi in questi anni, e più precisamente dal 6 aprile 2000, ha presentato le dichiarazioni tributarie in Inghilterra, ma per cifre irrisorie, attestando di essere residente ma non domiciliato.

Una situazione che gli ha permesso di usufruire del regime dei 'resident but not domicilied' che consente al contribuente di dichiarare solo i redditi prodotti in Inghilterra. In questi anni, quindi, Rossi avrebbe dichiarato in Italia i soli redditi di fabbricati e in Inghilterra i redditi prodotti nell'isola, cioè quasi nulla. Scomparse, invece, le ricche sponsorizzazioni e il contratto con la Yamaha, la società per cui corre.


In effetti Rossi si era premunito, i suoi consulenti fiscali avevano costituito una seria di società estere alle quali sono stati intestati i vari contratti delle sponsorizzazioni. Tuttavia l'Agenzia delle entrate, secondo l'Adnkronos, è riuscita a ricostruire tutti i passaggi che hanno portato alla nascita di società a cui sono intestati i vari contratti degli sponsor con sedi di volta in volta a Dublino, Londra o altri paesi. E la lista degli sponsor è molto lunga: si va dalla Telecom Italia alla birra Peroni, dalla Atladis alla Dainese.

Dalla ricostruzione dell'Agenzia delle entrate sarebbe emerso che, oltre ad avere in Italia la sede principale degli affari e interessi economici, Rossi ha mantenuto un solido legame "di natura sociale e familiare" con il suo Paese, e quindi deve pagare le tasse. La mattina dello scorso 3 agosto i funzionari dell'Agenzia delle entrate hanno notificato a Rossi, nei pressi della sua abitazione di Tavullia (Pesaro Urbino) l'accertamento per il quinquennio, suddiviso per anno d'imposta.


(8 agosto 2007)

Dove: