Collegamento con la A4: la “grandeur”....tagliuzzata

La “grandeur” : l'idea di un collegamento unico, di un corridoio autostradale che dall'A26, a Romagnano, tocchi Biella (o meglio Vigliano/Candelo) e vada a congiungersi con l'A4 a Santhià;

tagliuzzata : per la possibilità, da parte di un'eventuale, ipotetica società che si deve ancora costituire, ed alla quale necessitano finanziamenti di privati, di poter suddividere in lotti tale opera e quindi costruire solo le parti remunerative in un futuro più o meno prossimo.


Cerco quindi di spiegare, nel modo più semplice possibile, la mia contrarietà a tale opera; premettendo subito di considerare una polemica inutile e sterile la diatriba Carisio-Santhià come attestamento sulla A4.


L'unico tratto, a mio parere, veramente utile per il Biellese è il completamento della cosiddetta “pedemontana”, la prosecuzione dell'attuale superstrada, da S.Giacomo di Masserano sino a Romagnano, in quanto permette il collegamento con l'aeroporto della Malpensa, con l'autostrada per Genova e la Svizzera, con la costruenda pedemontana lombarda e quindi con le realtà produttive del varesotto, del comasco, della Brianza, e più oltre, evitando il nodo di Milano, con bergamasco, bresciano e il nord del Veneto.


Percorrere, non solo oggi, ma ormai da anni la cosiddetta statale 142 da S.Giacomo di Masserano sino al casello di Ghemme, è diventato un incubo : definirla via cittadina è fare un complimento; stretta, con costruzioni sorte come funghi ai lati della strada, senza contare gli attraversamenti dei centri urbani di Gattinara e Romagnano.


Questa è la vera, necessaria priorità stradale del nostro territorio, e a favore del collegamento sino alla A26 era, è e sarà necessario battersi, insistere, cercare i finanziamenti.


Sul collegamento alla A4 ritengo necessario alcuni distinguo fra le zone del Biellese : da sempre la maggioranza delle persone che risiede nel biellese orientale e deve raggiungere Milano e oltre, si serve del casello di Balocco.


Già ora e ancor di più nel breve periodo, con il completamento della Cossato-Vallemosso, l'apertura della tangenziale di Mottalciata, opera per la quale sono stati investiti diversi milioni di euro e ritenuta utile e necessaria da parte di tutte le forze politiche, con le migliorie previste lungo la SP 232 nel tratto tra la Spolina e Castellengo, il casello autostradale di Carisio diventerà decisamente appetibile senza alcun bisogno di autostrade : per il Biellese orientale per e da Torino; per Biella (per Milano e oltre) in quanto non verranno più attraversati centri abitati.


Biella e il biellese occidentale : già oggi buona parte degli utenti per Torino usa il casello di Rondissone per non pagare il pedaggio; pensiamo proprio che fra una decina di anni (quando e se venisse realizzata la tratta mista superstrada-autostrada), gli automobilisti raggiungeranno Vigliano, aggireranno Candelo sino alla bretella Lancia per poi immettersi in un tratto a pagamento ? Davvero crediamo che percorreranno una decina di chilometri in più con relativo balzello ? Il medesimo motivo vale anche in entrata.


Lo scenario utile per il domani è molto più semplice : la necessaria ed utilissima messa in sicurezza della Trossi, con i divieti di svolta a sinistra, le rotonde che verranno create permetteranno di raggiungere e tornare da Carisio [(per Milano) e per chi non intende usufruire dell'opzione detta sopra : superstrada + tangenziale Mottalciata] in sicurezza.


Si potrebbe prevedere (questa la novità) una tangenziale che bypassi il centro abitato di Massazza.


Questo per quanto riguarda la SP 230; a cascina Donna le provinciali si incontrano e mancano solo tre km. al casello autostradale.


Per Santhià verso Torino : l'apertura del tratto del Maghetto già oggi, e riuscire in breve a costruire il Maghettone sino alla bretella Lancia (la spesa prevista è di 8 milioni di euro, cifra che la Provincia di Biella da sola non è in grado di sostenere), permette e permetterebbe in modo migliore, evitando gli attraversamenti di Gaglianico, Sandigliano, Vergnasco sulla SP 143 di raggiungere e tornare da Santhià in tempi più che ragionevoli.


Anche qui necessaria indubbiamente una tangenziale attorno a Salussola ed eventualmente a Cavaglià.


A mio modesto parere, e con dei costi decisamente inferiori sia ai 400 milioni circa di euro attuali per la Vigliano-Santhià, che dei 130 milioni di quattro/cinque anni fa per la Vigliano-Carisio, si risolverebbe il problema del collegamento autostradale, senza penalizzazioni per il Biellese, anzi, si potrebbe prevedere (e risparmiando), anche il collegamento, con una vera tangenziale che superi Mongrando, tra il Maghetto e l'incompiuta Mongrando-Settimo Vittone, con allargamento e messa in sicurezza della stessa, e suo completamento sino all'autostrada TO-AO per il traforo del Monte Bianco e la Francia.


D'altra parte non mi pare sia un dogma che Biella debba avere il casello autostradale alle porte della città (e in ogni caso qualunque progetto lo prevede distante e anche scomodo da raggiungere).


Se poi fossi rimasto uno dei pochi biellesi (ma non credo proprio) a vedere le cose in questo modo, pazienza, ma penso e continuerò a pensare che non è e non sarà un'autostrada a permettere lo sviluppo del nostro biellese (Alba e le Langhe docet).


Guido Lanza (Capogruppo PRC Provincia di Biella)

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da "La Stampa" del 24 aprile 2008

Autostrada, il “no” della sinistra 

Passi la Pedemontana, ma il collegamento con la A4, su cui la Provincia è lanciatissima, non serve a nulla. Rifondazione comunista, superato lo choc del massacro elettorale, rialza la testa per dire la sua sulle grandi opere. E proprio ora che il «corridoio» è pronto, che i sindaci l’hanno approvato e che è nata la società mista che darà la caccia ai finanziatori provati, Guido Lanza, capogruppo in Provincia, è spaventato dalla «grandeur tagliuzzata», come la chiama lui, del progetto della giunta Scaramal: «Un corridoio che dalla A26 tocchi Biella (o meglio Vigliano) e vada a congiungersi con la A4 a Santhià». Il rischio è che, suddividendo l’opera in lotti, vengano costruite «solo le parti più remunerative». Così Lanza, in un lungo documento, spiega che l’unica strada davvero utile al Biellese è il prolungamento della Biella-Cossato, da San Giacomo a Romagnano, proiettata com’è verso Malpensa, la A26, la Svizzera, la Brianza. Per la Pedemontana, quindi, è giusto «battersi, insistere, cercare i finanziamenti». Ma per la Biella-A4 la musica cambia. O forse rimane la stessa, perché i comunisti, fin dalla campagna elettorale, hanno sempre cantato la medesima canzone. Lo sbocco verso Carisio, grazie alla Cossato-Valle Mosso e alla tangenziale di Mottalciata, è già assicurato per chi vive nel Biellese Orientale. Chi sta a Ovest, invece, «già oggi entra al casello di Rondissone per non pagare il pedaggio». Perciò è assurdo pensare che, con la Biella-Santhià, chi sta in Valle Elvo «raggiunga Vigliano, aggiri Candelo per poi immettersi in un tratto a pagamento». Che fare, allora? Il centrodestra non ha mai avuto dubbi: la Biella-Carisio. La proposta di Rifondazione è più minimalista e più «semplice», secondo Lanza: l’allargamento della Trossi (già programmato) e due nuove tangenziali. La novità è appunto quest’ultima: sulla Trossi, la circonvallazione dovrebbe scavalcare il centro abitato di Massazza, e sbucare al bivio Donna. Verso Torino, invece, bisognerebbe pensare a «una tangenziale attorno a Salussola ed eventualmente a Cavaglià», che rendano più scorrevole la vecchia statale 143. Scrive Lanza: «Con costi decisamente inferiori sia ai 400 milioni per la Vigliano-Santhià, sia ai 130 di cui si parlava per la Vigliano-Carisio, si risolverebbe il problema del collegamento autostradale». Addirittura, grazie ai risparmi, si potrebbe prevedere «anche il collegamento, con una vera tangenziale che superi Mongrando, tra il Maghetto e l’incompiuta Mongrando-Settimo Vittone, fino alla A5 Torino-Aosta».
«Anche per noi è fondamentale la Pedemontana, perché rende appetibile l’intera rete di infrastrutture». Claudio Marampon, assessore provinciale, non si scompone di fronte al «niet» dei comunisti. Ma la Biella-Santhià, allora? «L’unico collegamento che sta in piedi economicamente è quello con la A26. E’ però probabile che chi si impegna a costruirlo, si occupi anche del raccordo con la A4. Il piano delle infrastrutture è questo, poi si può ragionare su quali pezzi realizzare prima o dopo». 

Giuseppe Buffa