Fermiamo il massacro a Gaza!
SENZA PIETÀ E SPERANZA di Alì Rashid da www.ilmanifesto.it
Sono decine
e decine i poveri corpi di giovani maciullati e ammucchiati davanti
alle caserme nella Striscia di Gaza. Qualcuno è ancora vivo, fa il
segno della vittoria con la mano tremante. Nello stesso momento decine
e decine di sofisticati F16 e di elicotteri Apache, gioielli
dell'industria bellica americana, con precisione e concomitanza
tecnologiche attaccano altri obiettivi. Colonne di fumo e detriti
coprono cielo e terra. Negli ospedali arrivano con mezzi di fortuna
resti umani di tutte le età in condizioni umilianti. Tante le vittime
tra i bambini. A Gaza è da tempo scomparsa la pietà. Da tempo su questo
angolo di Mediterraneo è steso un velo dietro il quale Israele può fare
quello che vuole per imporre la resa totale in cambio di una vita
vegetativa senza dignità e umanità. È un massacro annunciato, il
ministro degli esteri israeliano l'aveva illustrato tre giorni fa al
Cairo in una conferenza stampa con il ministro degli esteri egiziano.
L'Europa e gli Stati Uniti ne erano informati, il ministro degli esteri
italiano lo aveva rivelato due giorni fa alla radio, augurandosi un
intervento senza danni collaterali.
I
palestinesi sono lasciati soli, abbandonati. Il mondo copre i crimini
di Israele. Sotto i bombardamenti sfilano i cortei funebri con la
partecipazione, a volte composta e a volte arrabbiata, di chi non vuole
farsi intimorire e non vuole rinunciare, accettando in silenzio di
morire o di sprofondare nell'irrilevanza insieme alla sua causa.
Mentre
sullo schermo di Al Jazeera scorrono le immagini in diretta, il
portavoce dell'esercito israeliano dichiara che è solo l'inizio della
nuova fase della guerra contro il terrorismo, concetto ribadito dal
ministro della difesa e segretario del partito laburista Barak.
A
differenza di qui, quelle immagini sono arrivate in diretta in milioni
e milioni di case in tutto il mondo arabo e islamico, confluite con
quelle quotidiane che accompagnano la triste storia del popolo
palestinese da sessant'anni, sommando odio all'odio e rancore al
rancore e mettendo una pietra tombale sulla credibilità dell'occidente,
quello che è pronto a inviare altre truppe in Afghanistan, dopo aver
distrutto l'Iraq (per «ristabilire la pace e portare democrazia e
libertà»).
Oggi la speranza di una soluzione politica è ancora più
lontana. I palestinesi sono sempre più divisi, Abu Mazen ne esce ancora
più indebolito e deriso, le istituzioni internazionali vengono
ridicolizzate insieme ai leader arabi «moderati». Gli stessi che in sei
mesi di tregua osservata da Hamas non sono riusciti a porre fine
all'assedio che ha visto negare a un milione e mezzo di palestinesi
cibo, acqua, carburante, elettricità e medicine, né sono riusciti a
garantire l'ingresso nei Territori occupati all'inviato per i diritti
umani del segretario delle Nazioni unite, subito espulso dalle autorità
israeliane. La resistenza palestinese contro l'occupazione barbara e
più lunga della storia è un diritto legittimo, su questo principio non
si possono accettare compromessi se non in presenza di un vero processo
di pace, con serie garanzie di efficacia da parte della comunità
internazionale, e non di un processo farsa che permette a Israele di
annettere altri territori, violare ulteriori diritti, infliggere
maggiori sofferenze e ledere la dignità di un popolo, mettendo in
ridicolo le sue istituzioni democratiche e rappresentative. Ma il
lancio dei missili artigianali Kassam contro Israele entra a far parte
di una guerra assurda, che aumenta la sofferenza dei palestinesi e
fornisce agli israeliani un alibi per perpetrare crimini, così come
rientra in una dinamica malata del rapporto Hamas-Al Fatah. E
manifestazione anche della divisione nella regione tra i cosiddetti
radicali e moderati.
Allo stesso modo, l'ennesimo massacro fa
parte delle dinamiche interne pre-elettorali israeliane. Abbiamo
assistito nelle ultime settimane a una gara di estremismi tra i vari
esponenti di punta della politica israeliana come parte della loro
campagna elettorale. E questo dimostra da un lato l'impermeabilità
israeliana alle legittime rivendicazioni nazionali palestinesi con lo
snaturamento della questione degli aiuti umanitari, dall'altro lo
spostamento a destra della società israeliana, che si affida solo a chi
mette in mostra i muscoli e usa parole insensate.
In questo momento
in tutto il mondo arabo prende forma una gigantesca ondata di
indignazione contro i regimi arabi, che solo nelle ultime ore sono
stati costretti a condannare l'aggressione israeliana. Dopo mesi di
omertà, il governo egiziano ha mandato ai confini di Gaza le ambulanze
per evacuare i feriti ma molti di loro hanno rifiutato di farsi
trasportare. Manifestazioni e scontri infiammano la Cisgiordania e
anche i palestinesi di cittadinanza israeliana. Israele dichiara che
questa guerra è destinata a durare ancora, le fila dei corpi disanimati
si allunga nel piazzale dell'ospedale di Gaza e il rombo dei
bombardamenti continua. E il fossato tra Occidente e Oriente si allarga
a causa della politica israeliana e del sostegno incondizionato a
questa politica fin qui dato dagli Stati uniti e dall'Europa. Barack
«Hussein» Obama scoprirà mai la disperazione di Gaza e della
Cisgiordania? Si accorgerà dell'assottigliarsi delle alleanze americane
nella regione? E che non le guerre, ma la soluzione della questione
palestinese è all'ordine del giorno? Altrimenti il rischio è che il
lancio di scarpe contro i regimi corrotti e insediati potrebbe
rivelarsi ben presto un'arma assai spuntata e tardiva.
di Alì Rashid
Forum:
- Accedi per lasciare commenti
roberto (non verificato)
Mar, 30/12/2008 - 15:54
Collegamento permanente
...dalla mia pelle tessono i
roberto (non verificato)
Mar, 30/12/2008 - 16:21
Collegamento permanente
Intervista al segretario del
Anonimo (non verificato)
Mer, 31/12/2008 - 11:39
Collegamento permanente
Svegliatevi!
Anonimo (non verificato)
Sab, 03/01/2009 - 18:36
Collegamento permanente
perchè gli spettri sono
roberto (non verificato)
Ven, 02/01/2009 - 12:12
Collegamento permanente
La vostra indifferenza di
ChouEnLai (non verificato)
Ven, 02/01/2009 - 21:28
Collegamento permanente
La Resistenza non è terrorismo
ChouEnLai (non verificato)
Sab, 03/01/2009 - 17:18
Collegamento permanente
Il silenzio continui cari giornalisti e scribacchini.
Anonimo (non verificato)
Sab, 03/01/2009 - 18:25
Collegamento permanente
la bandiera israeliana oggi
roberto (non verificato)
Sab, 03/01/2009 - 19:33
Collegamento permanente
Moni Ovadia credo non possa
Anonimo (non verificato)
Sab, 03/01/2009 - 19:59
Collegamento permanente
Gaza. Solidarizzare con chi
Anonimo (non verificato)
Sab, 03/01/2009 - 20:32
Collegamento permanente
credo che fossilizzarsi sul
roberto (non verificato)
Sab, 03/01/2009 - 22:29
Collegamento permanente
Fossilizzarsi sul tema di
Fossilizzarsi sul tema di paragonare Israele al nazismo è sbagliato? Ma dove vivi Valter?????
E' esattamente ciò che gli israeliani stanno facendo da 60 anni!!! E senza vergnogna dici che però è sbagliato "ritirare fuori i gulag"... Ma se sono più recenti della Shoa?
"Screditare un'affermazione" o "scandalizzarsi" nn erano minimamente l'intenzione del mio commento, quanto cercare di far riflettere (compito arduo in sto periodo di caccia al duro e puro) su ciò che può essere più utile per il popolo palestinese.
Io sono convinto che nè bruciare le bandiere nè dare dei nazisti agli israeliani sia utile perchè li rafforza nell'opinione pubblica internazionale.
Vorrei che mi si dimostrasse il contrario.
Vorrei che evitassimo almeno su questo le beghe da cortile (che appaiono sempre più ridicolmente incomprensibili) della sinistra nel nostro paese. Anche sulla Palestina infatti ci sarebbero quelli veramente a favore del popolo palestinese e chi invece è un mero infiltrato del "mostro sionista"! Per piacere, evitiamo...(anche la propaganda camuffata!)
Grazie
roberto
ChouEnLai (non verificato)
Dom, 04/01/2009 - 00:10
Collegamento permanente
Analisi borghese fonte di confusione
Anonimo (non verificato)
Dom, 04/01/2009 - 11:24
Collegamento permanente
bOICOTTIAMO I PRODOTTI
ChouEnLai (non verificato)
Lun, 05/01/2009 - 17:12
Collegamento permanente
Ebrei contro l' occupazione
roberto (non verificato)
Lun, 05/01/2009 - 19:08
Collegamento permanente
Caro Aldo, forse nn sai
Caro Aldo, forse nn sai leggere l'inglese o forse lo fai apposta. Il sito che segnali e che ho cancellato è nn di un gruppo di ebrei contro l'occupazione, come per esempio esiste in Italia (http://www.rete-eco.it/) ma bensì un gruppo fanatista religioso di rabbini ultra ortodossi vicini alle posizioni di Ahmadinejad.
Non tutto quello che è contro Israele è buono altrimenti sposiamo anche le posizioni deliranti degli iraniani o dei gruppi neo-nazisti.
Tu ovviamente visita e sostieni quello che vuoi...Non puoi pretendere però che noi ci facciamo "sponsor" di idee che nn solo nn condividiamo, ma che riteniamo aberranti!
roberto
ChouEnLai (non verificato)
Mar, 06/01/2009 - 09:39
Collegamento permanente
Ma mi faccia il piacere roberto
roberto (non verificato)
Mar, 06/01/2009 - 10:45
Collegamento permanente
Come posso esprimere la mia
Come posso esprimere la mia opinione se si sostiene contro ogni ragionevole verità, che le posizioni di Ahmadinejad nn è antisemita? E' falso, come sostenere che gli amati ebrei ortodossi da Aldo, non sono dei fanatici religiosi. Semplicemente antisionisti? Perchè come i testimoni di geova rispetto alla Bibbia, sostengono che la Torah non preveda il ritorno alla terra promessa dopo la Shoa. Cosa c'entra raccontare la storia "di uno che aveva il padre deportato" per sostenere la tesi? Forse nn lo sai ma un anno fa in Israele furono fermati giovani ebrei russi che inneggiavano a Hitler compiendo scorribande razziste per Tel Aviv; non erano ebrei antisemiti quelli anche se magari figli di deportati?
Il crinale è talmente sottile che meriterebbe (come scrivo da quasi una settimana) non mischiare l'antisemitismo (nei fatti) con l'antisionismo (nelle parole). E' possibile?
Caro Aldo il tuo pensiero non lo condivido perchè è frutto di dogmatismo e volontà di tenere insieme tutto e il contrario di tutto per giustificare un estremismo rassicurante (per la tua coscienza evidentemente) che nulla porta se non (come la storia ci dimostra) al rafforzamento della propaganda israeliana.
Il mio giudizio sul regime teocratico dell'Iran è netta ed è storico, basato sui fatti, ovvero sulla repressione e sull'uccisione del dissenso. Le tombe piene di comunisti, di gay, di lesbiche, di democratici e di liberi pensatori sono lì a testimoniarlo.
Ovviamente si può e si dovrebbe essere a favore del popolo palestinese senza per forza essere islamici, anzi. Forse però prima di inneggiare a certi gruppi dovresti chiederti chi in questi ultimi trent'anni ha finaziato e supportato gli islamisti di Hamas o della Jhiad contro i laici e marxisti dell'Olp: Israele! Come sono stati gli USA a sostenere i talebani nella guerra contro l'URSS.
Come vedi tu puoi dire tutto quello che vuoi, perchè a differenza dei gruppi che tu sostieni noi non ti perseguiteremmo e anzi ti diamo ospitalità ripetuta e quotidiana.
Domandati se la stessa cosa avverrebbe (o avviene) altrove!
roberto
Anonimo (non verificato)
Mar, 06/01/2009 - 09:44
Collegamento permanente
Per la Palestina e per Israele: due popoli, uno stato.
ChouEnLai (non verificato)
Mar, 06/01/2009 - 10:25
Collegamento permanente
Fra poco
ChouEnLai (non verificato)
Mar, 06/01/2009 - 11:38
Collegamento permanente
Estremismo della realtà
roberto (non verificato)
Mar, 06/01/2009 - 17:59
Collegamento permanente
Attivista italiano per i
Nicodemo (non verificato)
Mer, 07/01/2009 - 00:22
Collegamento permanente
Forza ragazzi!
Anonimo (non verificato)
Mer, 07/01/2009 - 17:16
Collegamento permanente
Cosa ne pensate delle Tigri
Anonimo (non verificato)
Ven, 09/01/2009 - 21:10
Collegamento permanente
sono una minoranza etnica e
ChouEnLai (non verificato)
Gio, 08/01/2009 - 10:41
Collegamento permanente
La differenza
Anonimo (non verificato)
Gio, 08/01/2009 - 13:19
Collegamento permanente
sciogliere lo stato
ChouEnLai (non verificato)
Gio, 08/01/2009 - 15:58
Collegamento permanente
Pressapoco ciò che dico io
roberto (non verificato)
Gio, 08/01/2009 - 19:12
Collegamento permanente
A quando?
Scopro da Aldo che la mia posizione è minoranza dentro il nostro gruppo (quale?). Ovvero, sempre secondo Aldo, l'ipotesi dei due popoli due stati. Francamente sono andato a rileggermi i miei post e nn ho trovato traccia di questo mio pronunciamento. Forse perchè penso che prima della soluzione al problema bisognerebbe domandarsi come risolvere un altro problema ovvero il massacro nella striscia di Gaza.
Purtroppo i vostri rassicuranti slogan riempiono la bocca ma nn servono a nulla.
Ma appunto il problema è la teoria nn la prassi (come agire efficacemente per fermare il massacro). Un approccio idealista (in senso hegeliano) che mi fa dire che questa sinistra è come Gaza, bombardata e impossibilitata a rialzarsi.
roberto
PS
Hai ragione l'opzione due popoli due stati oggi nn è praticabile come quella da te sostenuta di uno stato due popoli. Infatti è gà così, peccato che uno opprima e l'altro sia da 60 anni oppresso!
roberto (non verificato)
Gio, 08/01/2009 - 19:14
Collegamento permanente
Gaza siamo tutti noi.
Anonimo (non verificato)
Gio, 08/01/2009 - 19:44
Collegamento permanente
cominciamo col chiedere di
Anonimo (non verificato)
Gio, 08/01/2009 - 19:45
Collegamento permanente
ops ciao Valter
ChouEnLai (non verificato)
Ven, 09/01/2009 - 16:57
Collegamento permanente
Israele
ChouEnLai (non verificato)
Sab, 10/01/2009 - 22:05
Collegamento permanente
Palestina Libera!
ChouEnLai (non verificato)
Dom, 11/01/2009 - 12:55
Collegamento permanente
Onore Comunista!
Anonimo (non verificato)
Ven, 30/01/2009 - 17:04
Collegamento permanente
Il mio Dio ed il suo Regno.