Dall'editto bulgaro al Miniculpop. Berlusconi comanda, la Rai obbedisce!

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se

In un Paese in cui i telegiornali fanno un'opera di disinformazione costante e vergognosa o in cui vi sono autorevoli tg nazionali che misurano lo share che gli procurano le trasmissioni sul terremoto, è del tutto assurdo, illiberale e inaccettabile il provvedimento preso nei confronti del vignettista Vauro, quello della sospensione per leso diritto di satira, e anche la puntata riparatrice cui ora viene costretto il conduttore Santoro. 


Che il premier Berlusconi usi il terremoto per farsi uno spot elettorale è evidente, come dimostra anche il cdm straordinario che si terrà all'Aquila, ma che almeno questo non impedisca la libertà di satira e d'informazione. Saremmo, in questo caso, ben oltre un nuovo "editto bulgaro".

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Ufficio stampa Prc-SE

clikka qui x vedere le vignette di Vauro incriminate e qui per lo spezzone video

 Ecco la vignetta incriminata

 


 

Ritratto di roberto

da michele santoro AL DIRETTORE GENERALE RAI MAURO MASI Alla c.a. Prof. Mauro MASI Direttore Generale RAI e p.c. Dott. Antonio Di Bella Direttore TG3 Dott. Antonio MARANO Direttore RAI DUE Roma, 15 aprile 2009 Egregio Direttore, mi riferisco alla Sua di oggi contenente rilievi sull’ultima puntata del programma Anno Zero. Respingo gli addebiti che mi vengono mossi in quanto sono certo di aver esercitato con i miei collaboratori la professione di giornalista con grande correttezza. Inoltre faccio presente che alla mia redazione non sono pervenute richieste di rettifica o annunci di iniziative legali da parte di alcuno. Le ricordo come la stessa Rai abbia recentemente riconosciuto che l’autonomia del giornalista non può essere menomata, nemmeno dall’editore. Riguardo ai rilievi sui singoli servizi ribadisco che l’equilibrio di una trasmissione deve essere valutato nel suo complesso, nel generale contesto dell’informazione offerta dal servizio pubblico e valutando nel merito se ciò che si descrive o si narra sia vero o falso. Le nostre critiche alla mancata pianificazione dei soccorsi trovano ampia conferma nei giornali di tutto il mondo. Lo stesso Enzo Boschi, presente in trasmissione, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, facente parte della Commissione Grandi rischi ed uno dei massimi esperti italiani in materia di eventi sismici e di Protezione Civile, ha più volte sottolineato: “Santoro ha ragione a fare questi rilievi”. Tutto ciò non sminuisce il comportamento straordinario dei soccorritori dopo che si è verificato il terremoto, comportamento che nessuno di noi ha mai messo in discussione e che siamo pronti a ribadire in tutte le circostanze. Mi lasci infine dire che la sua decisione di sospendere Vauro rappresenta una censura che produce una grave ferita per il nostro pubblico e per l’immagine della Rai. La invito a soprassedervi. Con i migliori saluti. Michele Santoro
Ritratto di roberto

FUORIPAGINA 13/04/2009 Norma Rangeri Colpire Santoro per punirne altri cento Ci sono cose che non si possono dire, equilibri che non si devono modificare. La libertà di informazione è un bene sancito dalla Costituzione formale, ma sfigurato da quella berlusconiana. Lo dimostra il virulento attacco che la politica, nei suoi massimi rappresentanti istituzionali e di governo, ha sferrato contro la puntata di Anno Zero sul terremoto in Abruzzo. Per la sua natura strumentale e preventiva. Chiunque abbia visto la trasmissione incriminata sa che la critica di Santoro alla Protezione Civile è stata circostanziata e testimoniata. Che la struttura di Bertolaso non avesse predisposto un piano di emergenza nella regione colpita, è evidente. Nessuna esercitazione, nessuno in Prefettura pronto a intervenire. Otto ore dopo la tragedia, alle 11,30 del mattino successivo alla grande scossa, i medici dell’ospedale non avevano ricevuto aiuto, e alle 6 del mattino non c’erano ambulanze disponibili. Sono i fatti testimoniati dai primari intervistati dagli inviati di Anno Zero e confermati dal sismologo più accreditato Boschi. Peccato che nessun telegiornale li avesse notati, e che solo i cronisti di alcuni giornali li avessero denunciati. Sensatamente, Emma Bonino, che non figura tra i filosantoriani, si chiede «Che cosa si contesta, visto che la libertà di espressione ha un solo limite: la falsità. E per questo c’è la magistratura». La patente strumentalità delle accuse si lega alla necessità di prevenire, come insegna la strategia dell’editto bulgaro, qualunque forma di dissenso e di critica all’operato del governo da parte degli organi di informazione controllati dal premier. E’ un avvertimento per tutti i giornalisti Rai, è un preambolo al prossimo organigramma, alle nuove nomine con cui si sta mettendo a punto la task-force che gestirà la comunicazione del servizio pubblico. Colpire Santoro per educare tutti gli altri. Il consenso è una merce delicata, va prodotta, distribuita e difesa senza fare prigionieri. In questa replica dell’editto berlusconiano, a differenza di sette anni fa, il clima politico del paese è cambiato, il centrodestra è diventato un partito unico che marcia compatto a difesa del monopolio dell’informazione. Il presidente della Camera si stringe al fianco del presidente del Consiglio, e i caporali (da Cicchitto a Gasparri) seguono. Tutti uniti contro l’anomalia della libertà di espressione e di informazione, consapevoli che incrinare la sfera del potere mediatico potrebbe riverberare su quel che resta dell’opinione pubblica. Con il rischio remoto di svegliare dal letargo il Pd, immediatamente disinnescato dall’abbraccio nazionale attorno ai morti. A dir la verità, la voce del democratico Merlo, vicepresidente della commissione di vigilanza, si è levata, ma per attaccare Santoro («incredibile trasmissione») e chiedere ai vertici Rai di riportarlo in riga. Più cauto e attento il presidente Zavoli. All’unisono i capi di viale Mazzini, il presidente Garimberti e il direttore generale Masi, hanno promesso di aprire un’inchiesta. Del resto la prateria italiana in cui Berlusconi galoppa è un paesaggio spianato dall’assenza di leader e di partiti capaci di ostacolarne l’egemonia culturale e la presa proprietaria stabilmente incardinata sul conflitto d’interessi. Che ancora possano alzare la voce giornalisti, giornali, forze sociali e sindacali è un’eccezione alla regola.
Ritratto di A.V.

www.islamshia.org Il mio credo è che i gruppi della sinistra debbano sempre portare avanti come già fanno in modo egregio il rispetto verso i fratelli e sorelle immigrati a cominciare dalla loro fede anche quando essa sembra lontano dai canoni che abbiamo, le differenze non vanno viste come problemi ma come possibilità per conoscersi e arrichirsi a vicendo. Bisogna fermare che vuole seminare zizzania e mettere in cattiva luce alcune etnie o fedi in base a pregiudizi che non trovano conferma nella realtà. Il sito che ho segnalato è un bel sito di approfondimento e di informazione sull' Islam Sciita che spero vi piaccia e vi permetta di crearvi una buona conoscenza sulla ricca cultura che L'Islam porta con sè. Il Signore Dio vi Doni la sua pace e vi stia sempre vicino. Grazie per lo spazio concessomi.