VITTORIO

Sono stato chiamato poco fa dagli Stati Uniti, da un giornalista della CNN con il quale avevo avuto un lungo colloquio in precedenza, che mi ha comunicato il ritrovamento del corpo di Vittorio Arrigoni.

La notizia è stata confermata da Haaretz e successivamente dall'ANSA.

Haaretz: “Hamas: Abducted pro-Palestinian activist found dead in Gaza

Four suspects have reportedly been arrested in the alleged kidnapping and subsequent murder of Italian Vittorio Arrigoni, an activist in the International Solidarity Movement.

By News Agencies”.

ANSA

Trovato a Gaza il corpo di Arrigoni

Lo ha reso noto la sicurezza di Hamas. Era stato rapito ieri

15 aprile, 03:16

Trovato a Gaza il corpo di Arrigoni (ANSA)- GAZA, 15 APR -Il corpo di Vittorio Arrigoni, volontario e attivista italiano rapito ieri mattina, e' stato trovato nella notte in una casa a Gaza. Lo hanno annunciato fonti della sicurezza di Hamas, aggiungendo che due uomini sono stati arrestati. Il giovane era stato sequestrato da un gruppuscolo salafita ultra-estremista. I rapitori lo avevano mostrato in un video finito su Youtube, minacciando di ucciderlo entro le 17 di oggi (le 16 in Italia), se Hamas non avesse liberato detenuti salafiti.

Avevamo scritto in precedenza:

La notizia del "rapimento" di Vittorio Arrigoni a Gaza da parte di un gruppo salafita è stata confermata da contatti avuti a Gaza. A Gaza si stanno muovendo governo, partiti e società civile per ottenerne la liberazione. E' d'obbligo la massima cautela. E allo stesso il massimo di ottimismo.”

Seguendo il poeta palestinese Mahmoud Darwish avevamo “coltivato la speranza”.

Vittorio Arrigoni è stato un non-eroe, mite e positivo, che ha percorso ogni luogo della Striscia di Gaza con la sua umanità densa e intensa.

Gaza. Restiamo umani deve diventare il breviario di ogni attivista per i diritti umani.

Il suo nome si iscrive nel solco dei martiri palestinesi e degli internazionali come Rachel Corrie e Tom Hurndall, come i nove attivisti turchi uccisi dall'esercito israeliano sulla Mavi Marmara il 31 maggio 2010, tra i quali il giovanissimo Furkan Doğan.

A noi tutte/i il compito di non lasciar cadere la eredità umana, morale, culturale e politica di Vittorio.

La responsabilità morale e politica della sua morte è del governo israeliano e dei suoi complici non solo occidentali, tra i quali brilla per cinismo e servilismo il governo italiano.

Siamo colpiti, non tanto e non solo come attivisti dell'International Solidarity Movement, ma come donne e uomini di coscienza che sono dalla parte dei mondi offesi e dei popoli oppressi. Dalla parte dei diritti umani.

Ora dobbiamo unirci al dolore dei genitori e dei familiari.

Il silenzio deve caratterizzare il nostro cordoglio.

La determinazione a proseguire il nostro dovere.

Alfredo Tradardi

Commenti

Ritratto di MarcoAlbeltaro

Addio, caro Vittorio

venerdì 15 aprile 2011
 
di Yousef Salman

CARO  VITTORIO,
di sicuro i tuoi assassini  conoscevano chi eri e cosa rappresentavi. Non è importante chi erano gli assassini e cosa rappresentano, ma alla fine dei conti, hanno commesso un delitto e un brutale odioso assassinio.
Hanno ucciso un uomo libero, un amante della libertà e della giustizia, un amico della pace e del popolo palestinese, che tu ha difeso, hai amato e che hai fatto della sua causa una ragione di esistenza e di vita.
Non so chi sono e cosa rappresentano, ma so che NON sono palestinesi, che sono un pericolo serio e costante per i palestinesi e che sono degli assassini della Palestina, della sua causa, del suo popolo e dei suoi veri e sinceri amici. Sono nemici dell’umanità che Vittorio ha sempre cercato di difendere  e fare vincere in Palestina.
Vittorio potevi rimanere in Italia a fare la bella vita e so che tu appartiene a una grande famiglia, benestante e ricca di grandi valori, hai  lasciato il tuo benessere per venire a vivere fra i più poveri e sfortunati  della terra, nell’inferno di Gaza e hai voluto sposare la giusta causa del popolo più disgraziato e sfortunato al mondo.
La morte drammatica tua, Vittorio non è diversa ed è simile con quella del grande artista palestinese ebreo, Juliano Mer Khamis, ucciso una settimana prima nel Campo profughi di Jenin.

Lo so che il destino dei liberi sognatori, dei veri rivoluzionari, degli onesti idealisti è in contrasto con ed in scontro continuo contro il mondo dell’ignoranza, dell’estremismo, della prepotenza, della pazzia e della repressione e della brutalità dell’occupazione israelo-sionista alla Palestina. Lo so e lo sappiamo che l’arma dell’ignoranza e dell’estremismo è  la pallottola, la violenza e l’odio ed in pochi attimi può sterminare una vita buona ed innocente dedicata a favore e al  servizio della causa palestinese e del suo popolo.
Di sicuro chi ti ha ucciso, sa chi sei e cosa rappresenti, la carica ideale, i valori che porti e che difendi e di sicuro è riuscito a fare e realizzare ciò che non è riuscito a fare e realizzare da tempo  il nemico comune: l’occupante israeliano.
E’ l’occupazione israeliana è l’unica parte vantaggiato dalla tua scomparsa,  grande e caro amico Vittorio.
Vittorio ti sei innamorato della Palestina e di Gaza in particolare ma anche i palestinesi e particolarmente quelli di Gaza, si sono innamorati di te, Vittorio e della tua bella Italia.
Vittorio sarai sempre nei nostri cuori e viverai sempre nella nostre lotte, per una Palestina libera, laica e democratica.
ADDIO CARO FRATELLO E RESTIAMO ANCORA UMANI..

Yousef Salman
Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia

Ritratto di MarcoAlbeltaro

Vittorio è stato  ucciso per dare un segnale:
“State alla larga da Gaza e dalla Palestina”

 

Le cause e la dinamica del sequestro e dell’uccisione di Vittorio Arrigoni, attivista e corrispondente  del movimento internazionale di solidarietà con la Palestina da Gaza,  sono in corso di ricostruzione. Alcune informazioni e alcune valutazioni possono però essere indicate sin da ora.

Vittorio era in procinto di rientrare in Italia per poter collaborare alla missione della Freedom Flotilla che a maggio intende rompere l’assedio della popolazione palestinese  di Gaza, un assedio che Vittorio ha sistematicamente denunciato e documentato da anni.

Vittorio è stato trovato già morto quando la polizia palestinese, aiutata dalla popolazione,  era riuscita a trovare il posto dove era tenuto sequestrato. L’ultimatum di 30 ore dunque era solo pretestuoso. I sequestratori sono giovanissimi, di cui almeno uno è cittadino giordano e non palestinese.

Il gruppo che ha sequestrato e ucciso Vittorio appartiene alla galassia dei gruppi islamici salafiti, molto diversi dalla corrente dell’islam politico a cui fa riferimento il movimento Hamas che governa la Striscia di Gaza. Questi gruppi sono molto più attivi contro le altre correnti islamiche e i regimi arabi – accusati di apostasia – che contro l’occupazione israeliana della Palestina o la presenza militare USA in Medio Oriente.

Alcuni di questi gruppi islamici appartengono al network dell’islam  politico che fa riferimento,  viene  finanziato e armato dall’Arabia Saudita.  Alcuni di questi gruppi hanno già provocato  scontri e serissimi problemi nei campi profughi palestinesi in Libano.

In queste settimane  in cui le alleanze  in Medio Oriente vengono bruscamente rimescolate dalle rivolte popolari e dalle  tensioni in tutta la regione, la monarchia saudita ha stretto una alleanza con Israele all’insegna del comune  nemico rappresentato dall’Iran e dalla sua influenza nella regione del Golfo e in Medio Oriente. Questa alleanza è stata rinsaldata in un recente vertice a Mosca nel quale erano presenti sia Netanyahu che i dirigenti dei servizi di sicurezza sauditi.

In queste settimane le autorità  israeliane hanno avviato una campagna di intimidazione contro gli attivisti e le campagne internazionali di solidarietà con la Palestina, in particolare contro la Freedom Flotilla che partirà a maggio diretta a Gaza e la campagna di Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni verso Israele. Le autorità israeliane hanno chiesto ai governi dei paesi da cui partiranno le navi o in cui sono attive le campagne di boicottaggio di intervenire contro gli attivisti. Il premier italiano Berlusconi ha già raccolto la richiesta del governo di Israele. I servizi di sicurezza israeliani si sono attivati per utilizzare ogni mezzo necessario per tenere gli attivisti internazionali alla larga da Gaza e dalla Palestina.

Non abbiamo tutte  le prove,  ma riteniamo che il sequestro e l’uccisione di Vittorio possa rientrare in un lavoro sporco realizzato dai gruppi islamici legati al network dell’Arabia Saudita oggi alleata di Israele. Il messaggio agli attivisti  internazionali è chiaro e inquietante:  “State lontani da Gaza, state  lontani dalla Palestina”,  “Nessuna internazionalizzazione sulla questione palestinese verrà tollerata dal le autorità di Tel Aviv e dai suoi alleati”.

Vogliamo mandare  un messaggio chiaro e forte a tutti coloro che in Israele o nel mondo arabo, in Europa o negli Stati Uniti intendono stringere il cappio dell’isolamento e della liquidazione  intorno al diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese: non ci fermerete fino a quando in Palestina non ci sarà il pieno riconoscimento dei diritti dei palestinesi.  Lo dobbiamo a questo popolo che lotta per la sua libertà da sessanta anni e adesso lo dobbiamo anche a Vittorio.

Il Forum Palestina

 

Ritratto di MarcoAlbeltaro

CARO VITTORIO ADDIO

 

In tre anni era diventato un “cittadino” di Gaza, rispettato dalla popolazione che assisteva facendo da scudo umano ai contadini al confine con Israele o ai pescatori che si avventuravano oltre le tre miglia dalla costa, dove scatta il blocco israeliano. Ed è a Gaza che ha trovato la morte Vittorio Arrigoni, “Vik” per gli amici, il 36enne attivista lombardo dell’International Solidarity Movement. Il suo gruppo aveva già avuto un morto, la pacifista americana Rachel Corrie schiacciata da una ruspa israeliana nel marzo 2003 mentre tentava di impedire l’abbattimento di alcune case palestinese a Rafah.

“Utopia”, come era soprannominato, originario di Bulciago, paesino di 2700 abitanti in provincia di Lecco, era arrivato a Gaza nell’agosto del 2008 e con il suo impegno pacifista si era guadagnato le minacce tanto dell’estrema israeliana che dei salafiti islamici che lo consideravano troppo vicino al governo “nemico” di Hamas. Nel suo blog GuerrillaRadio, titolo di una canzone dei Rage against the machine, raccontava le sofferenze del popolo palestinese e anche in questi giorni aveva documentato i raid israeliani nella Striscia e le morti palestinesi nei tunnel dall’Egitto. Nel dicembre 2008 aveva raccontato l’offensiva israeliana Piombo fuso su Gaza. Le sue corrispondenze per Il Manifesto si concludevano sempre allo stesso modo: “Restiamo umani”, titolo anche del suo libro tradotto in quattro lingue (in Italia per Manifestolibri).

Negli ultimi giorni si era occupato dell’assedio a Itamar, il villaggio a ridosso dell’insediamento ebraico teatro nelle scorse settimane di un orrendo massacro di una famiglia di coloni.

 

Questa breve biografia di Vittorio tratta dal Fatto Quotidiano, ci racconta chi era Vittorio e perché era considerato pericoloso da chi combatte da sempre il popolo palestinese.

La notizia della sua morte ci raggiunge mentre a Cossato si stava celebrando la ricorrenza del 25 aprile e immediatamente il pensiero è andato ai combattenti partigiani che lottarono per la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazifascista, così Vittorio vicino alla causa del popolo palestinese per la loro liberazione dall’oppressione israeliana.

Un partigiano della pace che è e rimarrà nei nostri cuori. Il Partito della Rifondazione Comunista della Federazione di Biella, unitamente alla Federazione della Sinistra  nell’esprimere profondo dolore e un abbraccio agli amici e ai famigliari chiede al governo italiano che venga fatto tutto il possibile per fare chiarezza,chiunque ci stia dietro a questa tragedia. PRC e FED  fanno propri gli ideali che hanno animato Vittorio affinché il suo non sia stato un sacrificio inutile per proseguire le battaglie di pace e di libertà che hanno radici anche nella lotta di Liberazione e nella nostra Costituzione.

 

ADDIO VITTORIO E RESTIAMO UMANI

 

                                                                                                La segreteria della federazione

                                                                                                        del PRC di Biella

 

 

 

Ritratto di valter clemente

Caro Vittorio Arrigoni,
>
>consapevolmente sapevi che la Pace è come un seme sperduto tra le aride
rocce
>di un deserto lontano. Che per germogliare vuole la luce della Verità, la
>pioggia della Saggezza, la brezza della Giustizia, il sole della Libertà.
Per
>dare senso a questi valori e obbiettivi in cui credevi avevi fatto una
scelta
>di vita coerente, generosa, difficile, a fianco del popolo palestinese. Eri
una
>persona semplice ma meravigliosa. A tutti noi hai dato esempio e speranza.
La
>tua testimonianza terrena, stroncata barbaramente con fanatismo e odio, ci
fa
>comprendere che operavi nel solco giusto per un mondo migliore. Restiamo
umani
>.... Sì caro Vittorio, fratello, amico, compagno. Ti ascolteremo,
nonostante
>tutto.
>
>                                                                Aldo 
Fappani