I guasti e i disastri del futuro partito democratico.Anche nel biellese.

Il braccio di ferro tra moderati e sinistra all’interno del governo nazionale è preoccupante. Questo stato di cose è forzato quasi fosse una resa dei conti da Ds e Dl che sono alla volata finale in vista delle primarie di ottobre per stabilire la leadership del Partito democratico che stanno fondando. Al di là di proclami e assicurazioni questa scelta naviga inevitabilmente verso una deriva politico programmatica di stampo moderato e centrista. Come avevano predetto in diversi tra cui coloro che nel maggio scorso abbandonarono i Ds con Mussi, Berlinguer, Bandoli, e tanti altri, creando il provvisorio movimento di “ Sinistra democratica “ con il progetto dichiarato di costruire insieme una nuova forza unitaria e federativa della Sinistra in Italia. Intanto la nascita del Pd sta procurando contraccolpi e fibrillazioni sia nell’esecutivo di Prodi che nella alleanza della Unione in varie città e regioni d’Italia. In alcune amministrazioni locali a guida diessina e diellina stanno facendo fuori assessori della sinistra sfiduciandoli o ritirandogli le deleghe. Mentre Fassino, segretario della Quercia, si è spinto sino a chiedere un rimpasto nella compagine governativa, e per l’imminente Pd ipotizza la necessità di allargare il dialogo a Lega Nord di Calderoli - Borghezio e a Udc di Casini - Buttiglione per potere consentire di avere un consenso maggioritario più largo. Già ora in varie regioni da parte dei quadri locali del Pd si tenta di dare vita ad “ alleanze di nuovo conio “ come le chiama Rutelli o “ più omogenee “ come dice Veltroni in barba a coerenza e ad accordi stipulati. D’altronde ciò non era un mistero. Anche a Biella oltre un anno fa Gian Luca Susta, rutelliano e dirigente della Margherita regionale, in consiglio provinciale disse chiaramente di lavorare per la costruzione del Pd affinché diventasse il primo partito per potere governare senza le ali dello schieramento, cioè le forze politiche della sinistra ( Prc - Sd - Verdi - Pdci ) e/o comunque per renderle inoffensive e residuali. Per fare decollare le infrastrutture strutturali in Italia e agevolare pure lo sviluppo locale nel biellese intendendo principalmente aeroporto, collegamento autostradale ( peduncolo ), inceneritore. Queste e altre dinamiche in corso inerenti problemi sociali e ambientali meritano attenzione e impegno a cui non ci sottrarremo di certo come sempre abbiamo fatto. Nella speranza che non abbiano ulteriori ricadute pratiche e negative per la gente della nostra provincia.

Aldo Fappani

consiglieri provinciali Prc - Se