"mai dire mai". Campagna di "sprigioniamodiritti" contro l'ergastolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di seguito il comunicato stampa della rete biellese "sprigioniamodiritti" a sostegno della lotta contro l' ergastolo.
In tale direzione il nostro gruppo ha realizzato decine di cartoline di solidarietà ai detenuti che dal mese di dicembre inizieranno uno sciopero della fame in sostegno alla proposta di legge contro l'ergastolo. Infine "sprigioniamodiritti" sarà presente, sabato 1° dicembre dalle 8:30 e per tutta la mattinata, davanti al carcere di via dei tigli di biella con materiali informativo sull'assurda e anticostituzionale pena dell'ergastolo.

 

Sprigioniamodiritti

Mai dire mai

Dal primo dicembre 2007 numerosi ergastolani

inizieranno uno sciopero della fame a sostegno della proposta di legge sull’abolizione dell’ergastolo.

Imprigionare una persona per sempre è come toglierle tutto e non lasciarle niente, neppure la sofferenza, la disperazione, il dolore. Con l’ergastolo la vita diventa una malattia, e gli ergastolani non vengono uccisi, peggio, sono lasciati morire. La pena dell’ergastolo supera i limiti della ragione e fa diventare

esclusivamente corpi parlanti.

“L’ergastolo è una pena di schiavitù perpetua, pena più dolorosa e crudele della pena di morte in quanto non concentrata in un momento, ma estesa sopra tutta la vita”. (C. Beccaria). L’ergastolo è dunque la nuova pena capitale.

L’Europa se n’è accorta e in gran parte ne ha preso atto, non attuando più o abrogando

Il “fine pena mai”.

L’Italia no!

L’ergastolo non è una pena che consenta obiettivi di rieducazione: la detenzione a vita infatti, priva di misura, perde questa finalità e come la pena di morte si riduce alla sola e lenta eliminazione del condannato.

Un carcere senza speranza è la peggior tortura che la società possa infliggere a una persona.

Anche nel carcere di Biella, parecchi detenuti della sezione EIV aderiscono a questa lotta.

Nello stesso carcere, recenti provvedimenti della direzione hanno inasprito le condizioni di vita della popolazione detenuta.

Una circolare comunicata sabato 6 ottobre stabilisce il nuovo calendario dei colloqui, costringendo detenuti e familiari a passare da una situazione in cui i giorni per il colloquio erano due (il venerdì e il sabato) a quella in cui c’è un giorno solo, stabilito dal carcere. Un solo sabato al mese, quando si è fortunati due, per gli altri colloqui viene stabilito un giorno feriale, giorno di lavoro, non un giorno fisso, a volte il martedì, a volte il giovedì, talvolta il venerdì, in modo che diventa impossibile organizzarsi minimamente.

Tenendo conto che tra i familiari dei detenuti è sicuramente alta la percentuale dei lavoratori precari la tanto decantata ottimizzazione si risolve nel concreto impedimento a poter fruire delle sei ore di colloquio spettanti al mese.

Chi ha una famiglia da mantenere non può certo permettersi di chiedere permessi settimanali con il rischio di perdere il lavoro.

Nello stesso periodo, alcuni detenuti che avevano già scontato molti anni di carcere, sono stati mandati a centinaia di chilometri dai luoghi di residenza dei propri familiari.

Sprigioniamo diritti è solidale con i detenuti in lotta, aderisce alla campagna ”Mai dire Mai”

e invita i cittadini a considerare l’argomento CARCERE cartina di tornasole dell’attenzione che la nostra società pone ai diritti umani

senza l’ergastolo non saremo un Paese meno sicuro,

forse solo un poco più civile

Sprigioniamodiritti C/o ARCI

Via Fornace, 8/A 13900 Biella