NO TAV

ARTESIO (FDS):  DDL GRANDI OPERE, IL NOSTRO VOTO CONTRARIO



“Si è concluso con il voto contrario della Federazione della Sinistra il disegno di legge 85 “Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture” dopo cinque settimane di discussione in Consiglio regionale degli emendamenti predisposti dal nostro gruppo e dal Movimento 5 Stelle”.

“Tanto è capillare e visibile la mobilitazione della Valle sulla Tav, tanto è distante il dibattito istituzionale da quelle sensibilità, come è stato evidente nella sola presenza in aula dei pochi rappresentanti degli imprenditori favorevoli all’opera. La questione non dovrebbe rallegrare i partiti che hanno condiviso la ddl 85: rimarca la distanza della politica istituzionale dai reali sentimenti dei territori e rende visibile che le relazioni avvengono a livello delle rappresentanze e non delle persone: istituzione Regione con istituzioni dell’Osservatorio, partiti politici con portavoce delle associazioni delle imprese…L’approvazione della legge non cambia l’iter dell’opera e non accelera nemmeno sul quadro economico; quindi quanti lo desidererebbero e soprattutto quanti fingono di credere che questa nuova normativa produca la certezza sull’opera e l’enfasi dei benefici non saranno confermati nella loro aspettativa”.

“L’unico prodotto concreto sarà la moltiplicazione di luoghi di consultazione tecnica-politica, attentamente dedicati ai fautori della Tav e addirittura ai proponenti, e ciò verrà chiamato partecipazione quando l’aula regionale non ha voluto offrire nemmeno uno spazio di partecipazione agli operatori sanitari della comunità montana per l’illustrazione del loro studio sulle possibili esposizioni al rischio di salute”.

“Si tratta di un film già visto, funzionale nella prossimità di ogni campagna elettorale a distinguere, secondo le logiche dei pro-Tav tra sviluppo e arretratezza, economia e conservazione, ricchezza e sicurezza ambientale e quant’altro si voglia aggiungere. Stili utili a scrivere le alleanze di governo, non a governare i problemi del territorio”.


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