COTA E IL 118


COTA CONFONDE LE CENTRALI OPERATIVE DEL 118 CON UN CALL-CENTER

Nella rivoluzione leghista della sanità uno dei capitoli sottoposto a ponderosa trasformazione è il settore dell’emergenza-urgenza e non a caso è l’argomento che più fa discutere i territori regionali. La prima misura riguarda la riduzione dalle attuali centrali operative (una per provincia) alle future quattro. Si possono addurre argomenti organizzativi e tecnici, oltre che economici, per motivare questa scelta, ma il Presidente Cota no. Ecco i suoi argomenti: “Qualcuno si preoccupa per quattro centralisti del 118 che dovranno cambiare posto di lavoro e nessuno dice niente per i tanti giovani che un’occupazione non ce l’hanno” (da La Stampa AT, 09/07/2011) e ancora “con tutto quello che sta succedendo nel mondo vi pare possibile protestare perché si decide di impiegare le risorse per comprare più mezzi per il 118 (si riferisce alle auto mediche e non alle ambulanze, ndr) invece che tenere un’assurda pluralità di centrali operative, quando ne basterebbe una per tutta la Regione?”(da La Stampa TO, 15/07/2011). Ora: si può anche essere elettori di questa Giunta, si può anche condividere la “rivoluzione” sanitaria, si può anche ritenere funzionale la riduzione a quattro, ma qualcuno vuole spiegare a Cota che le centrali operative del 118 non sono un call-center?  

Eleonora Artesio

 

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