GOVERNO DI RAPINA comunicati e commenti sulla manovra economica

Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

“Questa ulteriore manovra è il colpo di coda di una classe dirigente politica e imprenditoriale veramente indecente!

Dopo aver consentito di spostare e spostato il frutto del lavoro di tanti verso i patrimoni di pochi, le rendite, la speculazione finanziaria senza briglie, i paradisi fiscali; aver consentito e operato una massiccia delocalizzazione di imprese, aver eluso qualsiasi politica industriale volta all’innovazione ecologica ed all’occupazione; aver conseguentemente impoverito gran parte della popolazione; aver consentito ed ottenuto uno spudorato e crescente sfruttamento del lavoro, spezzettato e precarizzato in modo crudele… Ora vogliono farci credere che la soluzione del problema è farci lavorare di più, più a lungo e senza diritti e contratti nazionali di lavoro, allontanando la nostra pensione e accorpandoci le festività nazionali.

Dopo aver imbastito cricche, trame P2 P3 e P4 per rubare soldi agli enti pubblici centrali e locali vogliono farci credere che il problema siano il costo dei servizi pubblici locali, delle mense scolastiche, degli asili, dei contributi sugli affitti, dei trasporti pubblici, della gestione dei rifiuti… da tagliare, e privatizzare svuotando le casse di comuni province e regioni! Che il problema siano i miseri gettoni di presenza, di pochi euro a seduta, di qualche migliaio di consiglieri comunali e provinciali da mandare a casa insieme alla democrazia o gli stipendi di 1000/1500 euro al mese di operai ed impiegati pubblici e insegnati da bloccare e taglieggiare!

Ma oltre al danno c’è anche la beffa. Mentre attaccano welfare, pensioni, diritti, redditi da lavoro, non sfiorano neppure i grandi patrimoni e lanciano spot indecorosi sui redditi esagerati. Un presunto “contributo di solidarietà” che, ad esempio, a chi guadagna 12.000 euro al mese (156.000 euro l’anno) costerà meno di 50 euro al mese (il 10% della quota eccedente i 150.000 euro l’anno)!

Anche un bambino capirebbe che si vuole approfittare di questa crisi per riportare i rapporti sociali ed economici dell’Italia all’’800. Ben prima della nostra Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza che non a caso vogliono cambiare. Si tratta di un vero e proprio bombardamento dei diritti fondamentali con lo scopo di cambiare il panorama del Paese… renderlo ancora più desolante.

Oltre all’avidità distruttiva dell’attuale classe dirigente questo massacro è anche il frutto velenoso di politiche moderate del centro sinistra che abbracciando il “pensiero unico” e l’intangibilità del modello economico liberista, hanno operato per cancellare dalle istituzioni e dal Paese una sinistra capace di organizzare e rappresentare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, della popolazione italiana saccheggiata dalle spietate logiche del mercato globalizzato. Una sinistra realmente alternativa alla buia realtà presente.

Sollevare l’opposizione sociale a queste sanguinarie manovre nei luoghi di lavoro pubblici e privati, nei territori e nei municipi; organizzare la partecipazione delle cittadine e dei cittadini in difesa dei diritti, dei beni comuni, dei welfare ad ogni livello; costruire una sinistra di alternativa ed un fronte democratico in difesa della Costituzione. Questo vogliamo fare e faremo con tutte le nostre forze.”

 

 

COMUNICATO  STAMPA

 

MANOVRA – FERRERO (PRC – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): IPOTESI MODIFICA COSTITUZIONE EQUIVALE A COLPO DI STATO

 

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

 

“Le voci secondo cui il primo provvedimento che Berlusconi vuole attuare riguardano la modifica della Costituzione italiana, equivalgono alla dichiarazione di un colpo di stato. Soli i nazisti di fronte alla crisi economica risposero con la distruzione della democrazia per impedire ai lavoratori e ai disoccupati di difendersi, ma le conseguenze non furono eccellenti. Per sconfiggere la crisi occorre sconfiggere la speculazione finanziaria, non i lavoratori. E’ del tutto evidente che se il governo confermasse la volontà di muoversi su questa strada la risposta dovrà essere proporzionata”.

 

COMUNICATO  STAMPA

 

MANOVRA – FERRERO (PRC – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): IL PD COME IL “TEA PARTY” PER IL PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE

 

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

 

“Leggo sui giornali di stamani che il PD ha deciso, su spinta di Veltroni, di dare il suo consenso all’inserimento in Costituzione del vincolo di pareggio di bilancio. Si tratta di una enormità senza pari perché significa che il PD ha scelto in modo netto di sposare integralmente le teorie reazionarie del neoliberismo, abolendo dal suo album di famiglia economisti come Keynes, alle cui intuizioni e proposte dobbiamo il lungo periodo di sviluppo che va dal dopoguerra agli anni ’70. Per avere il senso dell’enormità occorre notare come negli Stati Uniti i sostenitori dell’inserimento del pareggio di bilancio in costituzione siano gli esponenti del Tea Party, un accrocchio di reazionari furibondi che spaventano anche l’ala più razionale del Partito Repubblicano. Berlusconi e il PD sappiano che contro questa modifica Costituzionale noi faremo le barricate, perché negare la possibilità di una spesa in deficit significa negare la possibilità di uscire dalla crisi e da una disoccupazione a due cifre”.

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Ufficio stampa Prc-SE

MANOVRA – FERRERO (PRC – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): IPOTESI SVENDITA POSTE VERO REGALO ALLE BANCHE

 

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

 

In testa alla lista per le privatizzazioni vi sono le Poste Italiane e precisamente il Bancoposta, il settore che da anni, grazie al lavoro di migliaia di addetti, ha consentito a questa azienda bilanci sempre in attivo e utili astronomici.  Bancoposta ha permesso in questi anni una grande raccolta di risparmio privato gestito quasi unicamente da Cassa Depositi e Prestiti, cioè da Poste Italiane, che ha rappresentato e rappresenta una importante fonte di liquidità (stiamo parlando dei libretti di risparmio e dei buoni fruttiferi) per i conti pubblici. Ora per fare un ulteriore regalo alle banche, vogliono vendersi le poste, molto probabilmente a gruppi finanziari stranieri, cedendo di fatto la sovranità nazionale anche in questo campo. Si tratta di una strada delirante, contro gli interessi del paese e dei 150.000 lavoratori la cui sorte sarebbe appesa alle volontà dei nuovi padroni”.

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Ufficio stampa Prc-SE



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