PIANO SANITARIO A BIELLA, L’UNICA SOLUZIONE E’ IL RITIRO E L’APERTURA DI UN VERO CONFRONTO CON IL TERRITORIO

Il piano sanitario viene totalmente respinto dal territorio: l’insieme dei sindaci, dal primo cittadino di Biella a quelli dei piccoli comuni, si è espresso in maniera unanime: “Questo piano ci preoccupa e penalizza un territorio già in sofferenza, come quello biellese, e incide negativamente sul tanto atteso ospedale di Biella, che avrebbe sulla carta tutte le potenzialità per essere un ospedale cardine”.


Le critiche sono giunte dai Sindaci, dalla politica e anche dagli operatori sanitari, in special modo dalle organizzazioni sindacali che hanno fortemente contestato i tagli sul personale che incideranno sulle prestazioni e sui servizi erogati.
Il livello raggiunto dalla sanità negli anni precedenti risponde alle esigenze dei cittadini e il territorio non è disposto a perderne alcun pezzo. C’è da augurarsi che il nuovo ospedale, atteso da 30 anni, possa funzionare a pieno regime e non venga appaltato al privato in nessuna parte.

La consultazione di stamani ha confermato altresì che il metodo utilizzato da questa nuova Giunta sia sfuggente, se non offensivo, nei confronti del Biellese. Per l’assessore Monferino e il Presidente Cota il confronto con il territorio si è concluso con questa riunione e, ancora una volta, Cota ha dimostrato di non saper distinguere tra la sua responsabilità di presidente di una istituzione e la sua natura di propagandista padano, arrivando a Commissione chiuse per un saluto istituzionale, trasformato in una provocazione politica.

La Giunta precedente aveva elaborato il piano socio-assistenziale in concertazione con il territorio: tutti ricordiamo le diverse assemblee aperte in città. Mai come in questo caso il metodo è sostanza: l’unica soluzione è il ritiro del piano sanitario e l’apertura di un vero confronto con i territori.

Eleonora Artesio, capogruppo regionale Federazione della Sinistra 

Roberto Pietrobon capogruppo comunale "La Sinistra"