FASSINO TABACCI ADDIO AI BENI COMUNI

L’ombra della multiutility del Nord sui servizi pubblici

 

Il fantasma di una mega multiutility terrorizza chi difende i servizi pubblici del Nord Italia. Da giorni circola la voce della creazione di un mostro finanziario, da far nascere innanzitutto partendo dalla paventata integrazione tra Iren e A2a. A sostegno di questa idea sabato 11 febbraio a Milano si terrà un incontro pubblico promosso dall'Associazione Democratici per Milano dal titolo “Società di pubblica utilità: un’occasione per il futuro del Paese. A2A e le multiutility del Nord, quali prospettive”.

Alla giornata parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Torino Piero Fassino e Bruno Tabacci, assessore  al Bilancio del Comune di Milano e nella prima parte anche Mauro D’Ascenzi, vicepresidente vicario di Federutility.

Sin dal titolo è chiarissimo che una giornata del genere è fatta per imprimere un’accelerazione a al progetto di questa prima aggregazione foriera di ulteriori allargamenti ad altre utility (Hera, Acegas-Aps, Dolomiti Energia di Trento).

A noi che abbiamo a cuore le sorti del referendum di giugno questo colosso non può che far paura. E la notizia della creazione di questa mega multiutility desta giustamente allarme e preoccupazione nel “popolo dell’acqua”. Timori, lo ripetiamo, che sono anche i nostri.

Le fattezze di questa gigantesca aggregazione sono infatti quelle di una multinazionale italiana sotto il controllo delle banche e della finanza. Questa novità (per ora è un’ipotesi ben supportata dai soliti giornali e da alcuni settori politici) non ci fa stare tranquilli perché metterà fuori gioco ogni ente locale dalla gestione dei servizi pubblici, perché taglierà di netto ogni possibilità di partecipazione dei cittadini e i lavoratori su questioni che li riguardano direttamente, perché concentrerà un’enorme fetta di potere nelle mani di pochi. Tutto senza trasparenza e senza garanzie.

Ma in primo luogo, quello che ci preoccupa di più, è che con tale ipotesi si supererebbe l’esito del referendum mettendo i servizi pubblici essenziali nelle mani del mercato. L’unico obiettivo del colosso e di chi risponderà al colosso sarà il profitto. Inoltre quest’elefante delle multiutility non potrà che essere quotato in Borsa. Mettere l’acqua, tra gli altri - un bene fondamentale per l’esistenza - a fluttuare fra le oscillazioni e le speculazioni borsistiche è una  follia. Peggio un dramma.

All’incontro di sabato a Milano sarà presente un potente membro della giunta meneghina, l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci. Di fronte alle ipotesi che si profilano all’orizzonte ed al lieto rumoreggiare di ambienti che hanno tutto da guadagnare da questa operazione, c’è il silenzio di autorevoli parti della giunta milanese ed in primo luogo del primo cittadino.

Pensiamo che di fronte a scelte pericolose come quella che viene messa sul piatto sia necessario che un comune capofila come quello di Milano debba prendere una posizione netta per sventare decisioni sciagurate per la collettività.

Sono anche nostre le preoccupazioni del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e condividiamo la denuncia e l’allarme espressi nel comunicato stampa del 9 febbraio.

Invitiamo pertanto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia a prendere posizione contro l’ipotesi di costruzione di una mega multiutility rinvigorendo così la ventata di novità positiva derivante dalla sua elezione e dirigendo l’azione della propria amministrazione verso i lidi più appropriati alla scelte referendarie.

 

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