LEGA LADRONA

Paolo Ferrero: "La Lega deve modificare i suoi famigerati slogan adottando il più consono: Ladroni a casa nostra”.


Alla Lega terremoto giudiziario. Belsito, Bonet e Scala avrebbero svolto delle transazioni finanziarie in Tanzania e a Cipro con soldi sottratti alla Lega. Paolo Ferrero si indigna: “La Lega – dichiara il Segretario di Rifondazione - deve modificare i suoi famigerati slogan adottando il più consono: Ladroni a casa nostra”. La Lega non ha fatto altro che riprodurre quello contro cui dichiarerebbe di lottare.

“La Lega deve modificare i suoi famigerati slogan adottando il più consono: Ladroni a casa nostra”. È questa la dichiarazione di Paolo Ferrero, Segretario di Rifondazione Comunista, dopo i riprovevoli fatti che hanno coinvolto stamattina la Lega. Qui infatti, si parla di un vero terremoto giudiziario seguito alle perquisizioni avvenute nei luoghi in disponibilità degli indagati, ma anche di soggetti loro collegati. Così la procura della Repubblica di Milano è andata avanti procedendo per il reato di appropriazione indebita aggravata a carico di Francesco Belsito, il segretario amministrativo del Carroccio, Paolo Scala e Stefano Bonet, con riferimento al denaro sottratto al partito politico Lega Nord. I tre avrebbero svolto delle transazioni finanziarie in Tanzania e a Cipro sottraendo denaro alla Lega. Le accuse sono chiare: per il delitto di truffa aggravata ai danni dello stato a carico dello stesso Belsito con riferimento delle somme ricevute a titolo di rimborso spese elettorali. Ma non solo. La procura aggiunge anche le accuse per truffa ai danni dello Stato a carico dei tre con riferimento alle erogazioni concesse allo Stato sotto forma di credito di imposta in favore della società Siram Spa con sede a Milano. I presunti reati sarebbero stati commessi a Milano e altrove dal 2010 al gennaio 2012. «I leghisti indagati non si contano più – sottolinea Ferrero- ed è sempre più evidente che non ci troviamo dinnanzi a singoli atti ma ad un sistema di potere con significative superfici di contatto con l'illegalità». L’ex ministro della Lega, Roberto Maroni, non tarda a dichiarare che erano state già chieste le dimissioni di Belviso. “Si è arrivati alla situazione di oggi - aggiunge - e spero che questa brutta vicenda induca l'amministratore a rendersi conto che non può più rimanere lì e il consiglio federale della Lega Nord a prendere questa decisione che penso oggi inevitabile». «In questo quadro - aggiunge il Segretario di Rifondazione- risulta patetico il tentativo di Maroni di chiamarsi fuori: ma dov'era lui in questi anni? Il punto vero è il fallimento del progetto politico del Carroccio e la presa in giro che la Lega ha fatto della buona fede dei suoi elettori. Gli elettori chiedevano un cambiamento e la Lega ha riprodotto le stesse pratiche che diceva di voler combattere. Per questo si tratta sì di fare pulizia, nell'unico modo possibile in democrazia e cioè attraverso nuove elezioni, a partire dalla Regione Lombardia».

 

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