SOCIO COOP

LETTERA FATTA METTERE A VERBALE ALL'ULTIMA RIUNIONE DEI SOCI COOP DI BIELLA IL 10/04/2012, CONTESTATA DAI SOCI ANZIANI IN NOME DEL LIBERO MERCATO.

 

 

 

 

La Coop, ipermercato fatto da soci, il cui slogan pubblicitario ne ribadisce il concetto con l'affermazione. “la Coop sei tu”.

 

Se la Coop sono io , perché non mi si ascolta e mette sempre al primo posto il mercato?

Lo slogan pubblicitario è una grossolana bugia, la Coop è il libero mercato,,la Coop si rifà esclusivamente al mercato, i soci sono solo uno specchietto per la concorrenza.

Il giornalino del mese di marzo riporta due argomenti che mettono in tutta evidenza la contraddizione della Coop.

Si ribadisce che vi è una grande attenzione verso il commercio equo solidale tanto da ottenere attestazioni di prestigio e poi lo stesso riporta una dichiarazione ufficiale contro il decreto liberalizzazioni del governo Monti dove si stabiliscono i tempi per i pagamenti ai fornitori, 30 giorni per gli alimenti deperibili e 60 per i non deperibili , affermando che questa misura è un regalo alle multinazionali, dimenticando e facendo finta di non sapere che una buona parte della crisi della piccola industria e dei piccoli produttori agricoli è dovuta al mancato pagamento o al ritardato pagamento, tanto che alcuni piccoli artigiani si sono per questo tolti la vita.

Altro elemento censurabile di Coop è l'apertura sempre, anche in alcune date che farebbero rivoltare i padri fondatori.

Ci sono date simbolo che dovrebbero essere ricordate ricordate, non per fare la spesa ma per il loro significato profondo.

Alcune religiose altre laiche, Natale e Pasqua, 25 aprile, 1° Maggio e 2 Giugno, io aggiungerei anche le domeniche, fatte per il riposo e per lo stare in famiglia o per condividere momenti con amici e conoscenti, ma questo oramai appare come un argomento fuori dal tempo, tranne poi piangere quando gli egoismi e le sopraffazioni anche in ambito famigliare prendono il sopravvento e riempiono li pagine della cronaca nera.

Torniamo alle date legate alla memoria laica della nostra storia, dalle lotte operaie e contadine della fine dell'800. nascono le prime camere del lavoro, le prime società del mutuo soccorso e le prime cooperative. Erano un modello di lavoro e cooperazione che ambivano a una società più giusta, più democratica, un modello che non prevedeva figure come quella del socio-lavoratore, espediente per nascondere rapporti di lavoro sfruttati. Nascevano in quegli anni lotte per l'emancipazione operaia, per la riduzione dell'orario di lavoro per riappropriarsi della propria vita, lotte che portarono a lutti come la morte delle 129 operaie nel 1908, come le morte degli operai il primo maggio 1886, uccisi perché manifestavano per il loro diritti, data che poi verrà ricordata in tutto il mondo con la festa del lavoro, profanata dalle aperture degli ipermercati, come la data del 25 aprile.

Un'altra data storica che ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura nazifascista, dalla sopraffazione dell'uomo sull'uomo, dove il movimento cooperativo diede un grande contributo, dove rinacque l'Italia con la sua carta costituzionale sempre più disattesa.

Uomini e donne che hanno dato la vita per ideali, per valori, per un mondo migliore,altri e altre che hanno poi continuato con lotte e sacrifici per conquiste democratiche, spesso espulsi dai luoghi di lavoro per le loro idee politiche, che fondarono per solidarietà le cooperative comuniste e socialiste. Oggi vedono quella che doveva essere una data di ricordo a perenne memoria delle loro lotte, del loro sacrificio calpestata da chi dalle Coop rosse non ha saputo raccogliere nulla di quei valori ma ha saputo cogliere solo quelli del liberismo.

Ecco perché come socio Coop, sono deluso e arrabbiato, perché in situazioni del genere non posso sentire la Coop come mia, ma così vi sono altri soci e insieme quel giorno faremo lo sciopero della spesa e lotteremo affinché la nuova direzione della Coop ritorni a investire sui valori e gli ideali dal quale trae origine perché ritengo che sia su quello che si faccia vera concorrenza, si stia sul mercato, non omologandosi per un mondo sempre più egoista e a favore dei pochi.

 

Il Socio

Valter Clemente

 

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