VORREBBERO PROCESSARE L'ANTIFASCISMO

 Era un giorno di gennaio del 2010, quando in via Italia a Biella, in un gazebo dei giovani di destra, venivano esposte magliette e gadget raffiguranti il duce e altri simboli fascisti, un gruppetto di cittadini antifascisti che ebbero a passare da quelle parti, fecero presente ai quei giovani che stavano commettendo un reato, che oltre a tale reato erano in netto contrasto con la repubblica Italiana e con la sua costituzione nata dalla resistenza e siccome uno dei giovani era anche consigliere comunale di una città come Biella medaglia d'oro della Resistenza, a maggior ragione dovevano togliere dal banchetto quei gadget,  per tutta risposta ebbero delle male parole a cui seguì un piccolo battibecco e nel parapiglia il tavolino si rovesciò.

Ieri 20 luglio 2012 doveva celebrarsi l'udienza contro tre dei giovani cittadini coinvolti e guarda caso solo gli antifascisti, l'udienza è stata rinviata ma pare che l'avvocato dei fascisti abbia dichiarato che si aspetta una condanna esemplare contro quei giovani che volevano far rispettare la costituzione, noi ribadiamo che seppure in un momento storico dove si tenta di cancellare la costituzuione, dove spuntano fascisti che vorrebbero riscrivere la storia, dove fascisti che si dovettero dimettere da cariche pubbliche chiedono dimissioni di altri in nome della legalità, dove con leggine varie si tenta di cancellare la data del 25 aprile. che l'Italia è ancora una repubblica nata dalla resistenza. Ripubblichiamo il comunicato stampa che scrivemmo l'indomani di quei fatti, a cui seguì pure una interrogazione al sindaco fatta dal nostro consigliere al comune di Biella. il giorno della nuova udienza ci vedrà presenti in tribunale per ribadire che l'Italia è antifascista e che se processo deve esserci deve riguardare chi esponeva le effigi di quel periodo.

 

 

 

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

FEDERAZIONE DI BIELLA

 

 

COMUNICATO STAMPA

Esiste in Italia un reato che ha nome “apologia del fascismo”. Esso riguarda tutte quelle manifestazioni politiche (e, invero, non solo esse) che hanno come finalità l’esaltazione del fascismo e dei suoi esponenti. Perché il fascismo, non è forse inutile ricordarlo, è quel movimento politico che trascinò l’Italia in guerra, che promulgò le leggi razziali e che tenne il nostro Pese sotto una feroce dittatura per un ventennio…

Che quindi, tale Castagnetti, leader dei giovani berlusconiani, presenziasse attivamente ad un banchetto di propaganda del PDL in cui assieme ai santini di Berlusconi Silvio, Presidente del Consiglio si vendevano effigi di Mussolini, calendari del Duce, accendini col fascio littorio e altra paccottiglia fascista - quindi, illegale - suona come un campanello d’allarme. Un campanello d’allarme per la democrazia. Ciò non toglie che la distruzione del banchetto sia un atto incompatibile con la nostra lotta politica e, perciò, da condannare.

Ci domandiamo, dunque, essendo l’apologia del fascismo un reato, dove fossero le forze dell’ordine. Perché non sono intervenute di fronte ad una manifestazione palesemente contro la legge? Perché non hanno chiesto al signor Castagnetti che ci facesse, lui, con quella marmaglia fascista? E perché sembrasse così a suo agio? Ma tant’è. Evidentemente la vigilanza democratica è oggi soltanto nelle mani degli antifascisti. Ne prendiamo atto. E non ci tiriamo in dietro.

Marco Albeltaro

 

Segretario Provinciale del Partito della Rifondazione  

 

 

foto del banchetto apologetico dei giovani del PDL vandalizzato sabato scorso