1° MAGGIO

Ridare centralità al lavoro oggi è una necessità, ma i lavoratori non sono merce, sono persone con il diritto ad una vita piena, una vita in cui il lavoro non sia solo un mezzo per sopravvivere, ma anche realizzazione di sè.

Uomini e donne sono lasciati sempre più soli, sempre più isolati, senza aiuti che sappiano restituire la dignità e la consapevolezza di essere il motore della esistenza della terra e non un numero che ha come funzione l’arricchire pochi altri.

Un mondo basato non sul lavoro, ma sul profitto produce  gli effetti che oggi sono sotto gli occhi di tutti: sfruttamento, schiavitù, isolamento, suicidi, disoccupazione e   orari impossibili, indegni,  come l’apertura dei negozi sempre, anche in questa giornata festa del lavoro. Tra questi particolarmente vergognosa l'apertura della coop che, nata dalle società operaie è diventata un supermercato esattamente come gli altri.