COTA USA IL SIGILLO DELLA REGIONE IN MODO STRUMENTALE

ARTESIO: UNDICI ALTERNATIVE ALLA TAV PER IL CONFERIMENTO DEL SIGILLO DELLA REGIONE

 

Per l’Ufficio di presidenza del Consiglio  regionale solo coloro che lavorano all’alta velocità sono meritevoli di ricevere il Sigillo della Regione, il riconoscimento che al massimo due volte l’anno l’ente può conferire a cittadini o ad  organizzazioni che si siano distinti per la loro attività e abbiano dato lustro al Piemonte? Se lo chiede la consigliera Eleonora Artesio, che spiega: “L’assegnazione del Sigillo deve essere un atto istituzionale, intorno a cui si realizza il massimo di unità nell’assemblea e di condivisione sociale all’esterno. È del tutto evidente, invece, che la Tav non risponde né all’uno, né all’altro criterio. Per rispettare il valore e la delicatezza di questa onorificenza, che non a caso in passato è stata concessa con molta parsimonia, ho ritenuto opportuno presentare undici candidature di personalità o associazioni che a mio giudizio incarnano davvero lo spirito del Sigillo e che potrebbero trovare consenso e comprensione unanime sia all’interno sia all’esterno”.

I candidati proposti da Artesio all’attenzione dell’Aula sono innanzitutto quattro medici: Mauro Salizzoni, per la sua attività di trapianti presso l’ospedale Molinette, Ivar Oddone, uno dei padri della medicina del lavoro, Simone Teich Allasia, fondatore del Centro Grandi Ustionati del Cto, e Marcella Balconi,  novarese, pioniera nel campo della neuropsichiatria infantile. Quindi due magistrati: Raffaele Guariniello, per le sue battaglie per la tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, e Giulia De Marco, ex presidente del Tribunale per i minorenni di Torino, che nel corso della sua carriera ha sempre tutelato con rigore e determinazione i diritti dei bambini in difficoltà. Ed ancora le presidenti di due associazioni di volontariato: Lia Varesio, “l’angelo dei barboni”, fondatrice della Bartolomeo & C., che si è sempre occupata delle persone ai margini della società, e Romana Blasotti, dell’Associazione Familiari Vittime dell’Amianto di Casale, donna forte e coraggiosa, che con grande dignità continua a battersi contro la fibra killer, per far ottenere i risarcimenti alle vittime, per l’attuazione delle bonifiche e per vedere aumentati gli investimenti in ricerca e assistenza ai malati di mesotelioma. Poi un politico, Dino Sanlorenzo, già presidente del Consiglio regionale, uomo in prima fila nel combattere il terrorismo negli anni di piombo, e l’associazione “Legami d’acciaio”, costituita dai parenti delle vittime del rogo della Thyssenkrupp, che continuano a mantenere vivo il ricordo della tragedia, ma soprattutto  l’attenzione sui problema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Infine, la “Fondazione Edo ed Elvo Tempia per la lotta contro i tumori” di Biella, insieme all’associazione “Fondo di solidarietà Edo Tempia per la lotta contro i tumori”, che si occupano dello sviluppo di programmi di ricerca, cura e prevenzione in stretta sinergia con le Asl, per migliorare i programmi oncologici della Regione.

“Naturalmente - dichiara Artesio - si tratta solo di alcune candidature, ma se ne potrebbero avanzare molte altre, visto che il Piemonte non manca certo di persone e organizzazioni che lo rappresentino pienamente.  A  meno che non si scelga di cavalcare la contingenza politica, snaturando il senso stesso del riconoscimento”. 

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