5000 persone al BiellaPride 2008! GRAZIE!!!!!!!!!!!!!

STRAORDINARIO SUCCESSO DEL BIELLAPRIDE! Almeno 5000 persone in piazza, la più grande manifestazione del millennio in questa Provincia. Una nuova Liberazione.

In provincia non è solo diverso è Rivoluzionario!

Grazie a tutti e a tutte >>> ecco i  filmati e i commenti (per le foto clikka qui)

 

 


 

Ritratto di roberto

Le 5.000 persone che sabato hanno affollato fuori da ogni previsione, la grande Piazza Vittorio Veneto hanno rotto per la prima volta nella piccola città di Biella, il millenario silenzio che copriva la comunità omosessuale biellese. La manifestazione di sabato non è stata soltanto una manifestazione di orgoglio ma è stata la più importante affermazione di libertà che dalle giornate della Liberazione di sessantatre anni fa abbiano percorso le strade cittadine, non solo quindi l’evento politico e sociale più rilevante del millennio ma l’inizio di un percorso di emancipazione e di rivendicazione di nuovi diritti e di cittadinanza. In poche ore le polemiche, le volgarità di certi personaggi politici, il boicottaggio sistematico della stampa cattolica sono stati spazzati via dalla gioia e dall’orgoglio di migliaia di etero ed omosessuali che hanno dato colore e calore alla nostra provincia ed alla nostra finalmente Città libera. L’unico commento stonato che si poteva percepire ieri era non sui lustrini, le pailettes o sulle strane manifestazioni di esibizionismo ma su i decibel troppo alti della musica dal palco, a tutti i biellesi e le biellesi che sabato mi segnalavano questo problema ho risposto che per centinaia di anni i gay, le lesbiche ed i transessuali hanno dovuto soprattutto nelle piccole realtà di provincia gridare nel silenzio, ecco allora che quelle note trasmettevano  non solo note musicale ma erano finalmente un vero e forte urlo di libertà.

Grazie, al coraggio di Adriano Guala, agli amici ed alle amiche del movimento LGBTQ di Torino, alle decine di associazioni omosessuali del nord Italia, a Titti De Simone, a Vladimir Luxuria e a Franco Grillini. Senza di loro, Biella non avrebbe vissuto questa giornata straordinaria. Il BiellaPride aveva come slogan “in Provincia è diverso”, ieri è stato oltre che diverso straordinariamente rivoluzionario!

 

roberto pietrobon

Ritratto di Marco

Roberto dov'eri??? Io e il mio compagno abbiamo partecipato a un'altra manifestazione? Eravamo pochissimi di biella e tanti da altre citta, torino soprattutto (grazie torinesi!) Scrivi che è stato "l’evento politico e sociale più rilevante del millennio"!!!!! ma che occhiali avevi ieri? se perdiamo le elezioni un motivo è anche questo non voler vedere con amarezza Marco
Ritratto di roberto

Caro Marco (quale? Ne conosco tanti...) io non ho gli occhiali e ti assicuro, ho visto benissimo. La maestra  della scuola dove lavoro e il mio ex compagno di Liceo, la vicina di casa di mia madre e il commerciante di paese che finalmente si sente libero di essere ciò che gli pare. Tutti omosessuali? Probabilmente no, tutti e tutte però hanno imparato, meglio, cosa vuol dire la parola Libertà.  Anche con l'aiuto di molte e molti  venuti da fuori.  Forse una goccia nel mare,  poco in confronto alla campagna sistematica di odio e persecuzione alla quale siamo sottoposti quotidianamente da giornali e tv. Una piccola luce di speranza in un cielo nero. Anche da questo potremmo ripartire per vedere la realtà senza bisogno di occhiali!

con gioia

roberto 

Ritratto di Anonimo

Sappiamo che in provincia è più difficile! Sappiamo che esporsi costa moltissimo. Per questo è straordinaria la presenza dei/delle LGBTQ biellesi al Pride di ieri, ed erano comunque molti! Ma importantissima è stata la presenza degli eterosessuali biellesi, un pezzo di società che non sentendosi "privata" o "carente" di diritti (ma chi oggi può dirsi non a rischio? chi oggi può credere che i diritti di cittadino siano rispettati?) avrebbe potuto ignorare o astenersi dall'essere presente, invece c'era. La parte migliore della società biellese era presente: quella che non solo crede nella tolleranza, ma intende aprire un percorso (anche politico, perché no!) di condivisione e di adesione ad un progetto di difesa e allargamento dei diritti di tutti, perché nessuno è figlio minore, nessuno è illegale, nessuno viene dopo un altro! Marco (non lo stesso).
Ritratto di Anonimo

“Siamo in 5 mila” E la festa irrompe tra balli e slogan In piazza l’happening della libertà sessuale. Luxuria la star dell’evento di DANIELE CABRAS e GIUSEPPE BUFFA BIELLA - Forse non saranno stati i 5 mila contati dagli organizzatori, ma piazza Vittorio era stracolma ieri pomeriggio per il «Biella Pride». Tra bandiere, slogan sulla libertà sessuale, canzoni sparate dal palco, balli semi-provocatori, interventi ufficiali e tentativi di trasgressione, la città ha metabolizzato senza eccessive difficoltà la kermesse. Anzi, ha messo a segno un risultato: l’happening biellese (con una punta massima, ieri, di circa 3 mila persone) sarà l’apripista dei prossimi «Pride» che si terranno annualmente nelle principali città italiane. Le proteste dei giovani di Forza Nuova e della Chiesa di Cristo Re si sono infrante sul muro compatto dei partecipanti, tenute a bada anche da un efficace servizio d’ordine garantito da 120 uomini di Questura, carabinieri, vigili urbani, guardia di finanza, vigili del fuoco. Nessun brivido neppure davanti alla Prefettura: una delegazione guidata da Franco Grillini, dirigente nazionale dell’Arcigay, ha manifestato contro quelle che, nei giorni scorsi, sono state interpretate come chiusure (e censure) all’happening. Star della manifestazione Vladimir Luxuria: ha calamitato l’attenzione di molti biellesi che hanno voluto farsi fotografare con lei; prima sul palco attorniata dai boys del corpo di ballo, e poi in strada, tra la gente, Luxuria si è detta soddisfatta per l’esito della manifestazione. La festa si è conclusa poi al «Cancello». --- di STEFANIA ZORIO BIELLA - L’unica nota di trasgressione del Biella Pride, alla fine, sono stati i palloncini a forma di fallo, in vendita come ricordo al centro della piazza. Per il resto, la kermesse dell’«orgoglio omosessuale» è filata via come un grande happening tra musica, striscioni arcobaleno e tulle rosa. Ad aprire la giornata è stato un presidio pacifico di fronte alla prefettura alle 12, cui ha preso parte anche il dirigente nazionale dell’Arcigay Franco Grillini, ma la manifestazione è entrata nel vivo solo alle 16, quando sul palco in piazza Vittorio Veneto sono saliti Adriano Guala, del comitato organizzatore del Biella Pride, ed Enzo Cucco, in rappresentanza del Torino Pride. «Per noi è stata una grande scommessa organizzare una manifestazione come questa qui a Biella - ha detto Guala -, e la risposta sono le persone che affollano oggi questa piazza: l'abbiamo vinta». Una ventina gli stand ai lati della via, tra i quali quelli delle associazioni No Vat, Maurice, Lambda, ma anche uno delle «famiglie arcobaleno», di Apertamente e della Croce Rossa Italiana. Mattatrice dell'evento è stata Marina Pagarotto, voce di radio Flash, mentre l'animazione è stata affidata ai Qjmanji, un gruppo di artisti torinesi. Sul palco si sono alternati momenti di musica come un concerto di Mac, giovane promessa hip-hop, le drag queen Natalia Pestrada e Barbie Bubu; poi interventi politici, ma anche testimonianze di genitori dell’associazione Agedo. I temi toccati spaziavano dalla politica alla libertà sessuale; ed a questo proposito il Biella Pride sarà anche ricordato come la manifestazione in cui è stato deciso di programmare la stessa festa ogni anno. Ad annunciarlo è stato Franco Grilini durante il suo intervento: «Anche dopo le polemiche delle scorse settimane i biellesi hanno comunque deciso di prendere parte alla manifestazione, e questa è la dimostrazione che la gente non vuole nascondersi ed accetta anche questa realtà: per questo da oggi ci batteremo per organizzare un Pride all'anno in tutte le province italiane». Sono stati invece gli assessori alla Pace Davide Bazzini e Alberto Zola a portare i saluti di Provincia e Comune. «Chiedo scusa a nome delle istituzioni - ha detto Bazzini - per tutte quelle volte che non hanno capito che i diritti dei gay, delle lesbiche e dei transessuali sono i diritti di tutti». Orgoglioso dalla manifestazione anche il Comune: «E’ un privilegio portare i saluti di una città che sostiene con convinzione questa manifestazione - ha dichiarato Zola -. Il Pride è un messaggio forte di civiltà per tutta la cittadinanza. Ci deve essere posto per tutti nella società. Siamo orgogliosi di accogliervi a braccia aperte». Ospite e star della manifestazione l’ex parlamentare Vladimir Luxuria: «Non mi aspettavo così tanta gente - ha detto dal palco -. Ho saputo delle polemiche, ma tutte queste persone dimostrano che la scommessa di organizzare un Pride a Biella è stata vinta. E' una bella festa, e la città è molto accogliente; in una caffetteria mi hanno anche regalato un pacco di biscotti biellesi». A chiudere la manifestazione, alle 20 in centro città, è stato il corteo in piazza dei Sax And City, della banda Bracadabra di Torino, sulle note di una canzone del gruppo «Radici nel Cemento». Il Biella Pride 2008 si è poi concluso con una festa alla discoteca il Cancello del Piazzo, dove ad animare la festa sono stati ancora una volta i Qjmanji. Lo spettacolo “cattura” anche le nonne sedute al bar E il pastore tuona: siete nel peccato «I ragazzi del Biella Pride? Ballano meglio di quelli di “Amici”». La coreografia dei balletti è di certo piaciuta alle signore biellesi, che ieri si sono fermate sotto i portici dell’ex Standa per assistere allo spettacolo. La passeggiata del sabato pomeriggio non è stata rovinata: anzi, è stata più vivace e colorata del solito. A un’ora dall’inizio sono tante le persone che affollano i portici di via Vittorio Veneto. C'è chi passa, dà uno sguardo e poi fila su verso via Italia, chi invece fa finta di niente e cambia strada, c’è anche chi si ferma incuriosito e prende posizione proprio come a un concerto. Sul palco, intanto, ci sono le prove del corpo di ballo. «Sono proprio bravi, altro che quelli del programma Amici o Buona Domenica», è il commento più diffuso. Due nonne fuori dal bar assistono alle prove e intavolano un discorso impegnativo, su amore e tolleranza, arrivando alla conclusione che «in fondo, se c’è rispetto e amore, che male c’è?». Qualcun altro, invece, si mette a parlare di «malattia». Tante anche le famiglie che si fermano: i papà, forse per sentirsi più «uomini», iniziano a parlare del rigore dato alla Romania e alla grande parata di Buffon. Ti guardi in giro e vedi gente normale, forse qualche colore un po’ più forte e vivace rispetto al solito, ma in fondo è moda. E i protagonisti? A un certo punto arriva una drag queen: gambe affusolate e slanciate, jeans attillati e occhialoni. Le reazioni sono le più varie: da chi sorride a chi fa finta di niente. I ballerini nel frattempo continuano a provare e spuntano i video-cellulari. Poi parte la musica, la piazza si riempie. La festa comincia: ed è festa per tutti. Il pastore tuona: "Siete nel peccato" di RENATO MORESCHI BIELLA -Il «Pride» ha scatenato una doppia contestazione (annunciata) un po’ politica e un po’ religiosa. Da una parte i neofascisti di Forza Nuova, dall’altra la chiesa evangelica di Cristo Re. Il primo sit-in in piazza Unità d'Italia, davanti alla Provincia: una ventina i militanti di destra, prevalentemente giovani. Nessuna testa rasata, ma posizioni ideologiche chiare: difendere la famiglie tradizionale e i valori della nazione. «Non potevamo non reagire a questa manifestazione - spiega il segretario biellese Luca Martinetti -. Viviamo in un territorio sempre più in sofferenza, dove il lavoro è diventato un lusso, e questa amministrazione sperpera denaro pubblico per appoggiare il Pride». Per Martinetti, segretario dal gennaio 2007 e uno dei pochissimi militanti biellesi, è la prima uscita pubblica con Forza Nuova, che si candida in futuro ad avere un ruolo politico nella vita amministrativa: «Alle prossime elezioni per il capoluogo ci presenteremo con un nostro candidato e un programma - spiega -. Questa è una prima di una lunga serie di contestazioni che abbiamo in mente». Ma già nel tardo pomeriggio, lontani com’erano dall’epicentro della festa, i neofascisti hanno smobilitato, e la contro-manifestazione è finita. Questa mattina alle 11 si ritroveranno al Bocchetto Sessera, con le «fiamme nere» di Milano, alla commemorazione dei caduti civili e militari della Repubblica sociale. Un volantinaggio capillare proseguito per circa 10 ore, in piazza Fiume e in via Italia, è stata invece la formula del «Jesus Pride», organizzato dalla chiesa evangelica di Cristo Re e dal suo pastore Corrado Maggia. Slogan: «Dio ama i gay, ma odia l’omossessualità. Ama i peccatori ma non il peccato». A diffondere il messaggio sono stati circa 30 fedeli-volontari. «Dio ci ha dato dei punti fermi sul tema dell'omossessualità - ha spiegato il reverendo Corrado Maggia -; nelle sacre scritture ha ben definito questi peccati, condannando a morte chi si fosse macchiato di atti riprovevoli. La distruzione di Sodoma e Gomorra è la testimonianza della ferocia del Signore. La scienza non può giustificare questi comportamenti, non è una malattia, non è nel dna, è una perversione». Sempre Maggia ha spiegato che il nucleo composto da un uomo, una donna e dei figli, per l'intera vita, è il piano perfetto di Dio. Quindi niente Pacs o oltre forme di unione «contronatura». Che fare, dunque? Per il pastore rimane una sola via di fuga: il pentimento e l’abbraccio della parola di Dio. «Nella nostra chiesa ci sono ex ladri, ex rapinatori - ha concluso Maggia predicando ai passanti -, che sono stati toccati e trasformati dalla grazia del nostro Signore». --- «Noi, cartina di tornasole della democrazia» «Libertà di essere», «Libertà di esserci», «Preferisco disturbare che essere invisibile»: gli slogan del Biella Pride sono comparsi ieri mattina attorno alle 12 negli striscioni portati davanti al palazzo della Prefettura quando è andata in scena la protesta pacifica che ha aperto ufficialmente la manifestazione. Una protesta silenziosa, senza clamori né megafoni, affidata appunto a grandi striscioni e cartelli portati dai manifestanti. Il sit-in era stato annunciato qualche giorno fa in conferenza stampa dal comitato del Biella Pride, in risposta alle polemiche che hanno coinvolto il palazzo del Governo. La prima soluzione proposta per l’evento, e cioè la piazza della Provincia, non era piaciuta agli organizzatori che avevano accusato le autorità di voler mettere la sordina alla manifestazione. La polemica è rientrata con la decisione di concedere piazza Vittorio, ma la macchina della contestazione nel frattempo era già partita con gran rumore. Una ventina circa le persone presenti: alcuni membri del comitato organizzatore del Biella Pride, rappresentanti dell’associazione radicale Adelaide Aglietta, ma anche giovani di Biella, di Novara, Verona e Torino. Tra loro anche il presidente onorario dell’Arcigay nazionale Franco Grillini: «La mentalità vecchia è dura a morire - ha dichiarato -. Esiste la libertà di opinione ma ci si deve modernizzare. Solo dove esiste la dittatura non esiste democrazia; e noi siamo la cartina tornasole della democrazia in un paese».

Grazie Biella, grazie a tutti e tutte quelli e quelle che con me hanno sognato, desiderato e vinto. Neanche nel più bello dei miei sogni ho visto la piazza come poi l’ho vista salendo sul palco ad aprire il BiellaPride ’08. Tutta quella gente, felice, colorata e piena di gioia di vivere a condividere tutto ciò che io e Arianna, Enzo, Roberta, Enzo Cucco, Christian, Gianni, Giorgio, Stefania, Rossana e Beppe, per sette mesi abbiamo desiderato con tutta la nostra forza, passando da momenti di totale euforia a depressioni personali e collettive che tante volte ci hanno fatto pensare, “ma stiamo davvero facendo la cosa giusta?” “Siamo davvero pronti o ci giochiamo credibilità e anche un pezzo di faccia, come ci raccapezziamo poi se tutto va male, se le cose non filano come vorremmo noi?” E poi ogni volta che si parlava con qualcuno, ma il pride, il gay pride in una città come Biella, con tutto quello spettacolo osceno, blasfemo, ghettizzante e anticulturale…e noi a spiegare, ma no guarda che non è cosi, tu non sai nulla del pride, mica si tratta solo di questo, anche se di questo devi avere rispetto, la libertà di manifestare va salvaguardata…si, ma quelle tette al vento, quei sederi per aria…,ma non li vedi ogni momento anche in tv, non capisci quanto bisogno abbiamo “adesso” di fare centro, di colpire giusto e bene, ogni giorno ce ne succede una, pestaggi, genitori che accoltellano i figli, parole dal governo e dai governanti che limitano le nostre espressioni, paesi che ci superano in materia di diritti civili ormai da anni, gente che manifesta a favore della famiglia dandoci addosso invece di pretendere dal governo politiche sociali e logiche a tutela delle famiglie, delle madri lavoratrici, degli stipendi che ormai sono miseria, della carenza di una cultura che insegni il rispetto contro una manifestazione della violenza intriseca contro ogni genere di diversità. Che centro io se mettere al mondo un figlio e poi mantenerlo va al di la della possibilità economiche di molte giovani coppie, che centriamo noi se mandare un figlio all’asilo è un terno al lotto se ce la fai e non gli succede nulla, che centriamo noi, io e il mio compagno se per pagare il mutuo della nostra casa dobbiamo, come tanti/e, inventarci ogni mese un salto mortale diverso se la BCE aumenta ancora il costo del denaro. Sarà mica per colpa nostra che le famiglie si sono svuotate da tutti quei valori che avrebbero dovuto salvarle dallo sfascio, che centriamo noi se ci amiamo, se desideriamo, se coltiviamo sogni di vita insieme, che centriamo noi se due giovani precari non possono neanche sognarlo il matrimonio perché il loro futuro senza un lavoro non ha certezza…. Volevamo con forza vincere la nostra scommessa e l’abbiamo vinta e adesso vorremmo che tutte quelle persone che hanno dubitato, che si sono sbattute per cercare di evitare il Pride a Biella, che hanno scritto male o addirittura ignorato le nostre iniziative si fermassero un attimo a riconsiderare, chiedendoci scusa per non aver capito, chiedendoci scusa per non aver saputo, voluto o potuto evitare che ancora oggi nel 2008 milioni di persone debbano scendere in piazza per chiedere i diritti che garantirebbero loro una condizione di vita uguale a quella di tutti gli altri cittadini che hanno ereditato quei diritti solo tramite una firma su un pezzo di carta che a noi viene ancora negato. Vorremo che adesso riconsideraste, qui a Biella, la nostra richiesta, quella che mesi fa avete bocciato perché non vi sembrava il momento, perché dovrebbe pensarci qualcun’ altro, bene qualche mese fa eravamo soli, da ieri in 5000, credete davvero che ignoraci e ignorarlo possa in qualche maniera agevolare il vostro lavoro e quel che sarà. Se non lo fa lo Stato lo chiedono i cittadini. Abbiamo vinto noi la scommessa, riconsiderate il tutto, noi non diamo seconde possibilità, chiedetelo a chi ci aveva promesso e non ha mantenuto, chiedeteVi fino a quando saremo presenti, noi non togliamo il disturbo, noi siamo dalla parte giusta della storia, abbiamo solo un giorno all’anno per dimostrarvelo l’abbiamo fatto (da 39 anni) e lo faremo, sempre e bene, il 14 Giugno a Biella ha vinto la democrazia, la libertà e le nostre obbligate rivoluzioni, ha vinto il nostro orgoglio, l’orgoglio di un biellese e di 5000 dei suoi concittadini. Adriano Guala Coordinatore BiellaPride
Ritratto di Alberto Zola

questo è l'intervento pronunciato sabato in occasione del BiellaPride SALUTI AL “BIELLA PRIDE 2008” Benvenuti e grazie di aver scelto la nostra città per celebrare il GLBT Pride regionale. Oggi, 14 giugno 2008, ho il privilegio di portare a questa magnifica e coloratissima piazza i saluti della Città di Biella, città che ha sostenuto e sostiene con convinzione le ragioni di questa manifestazione. È inutile dire che le polemiche nei giorni passati non sono mancate, a partire da chi, come un autorevole Consigliere Comunale di “Forza Italia verso il Partito del Popolo delle Libertà”, in una interrogazione domanda al Sindaco e all’Assessore competente se – cito testualmente – “la Giunta abbia pensato anche a tutti quei cittadini che, per varie ragioni e per vari motivi, si sentono offesi da queste forme di esibizionismo.” Mi domando: per quale ragione i cittadini dovrebbero sentirsi offesi? Sono forse i diritti inalienabili delle persone che offendono? Non abbiamo intenzione di oltraggiare nessuno ed io penso che nessuno debba sentirsi offeso da questa piazza che sta semplicemente esercitando il diritto democratico di manifestare liberamente il proprio pensiero. Desidero, a questo punto, citare un passo particolarmente significativo, tratto dal documento elaborato dagli organizzatori del Pride biellese, passo che condivido integralmente: «Il Pride intende … restituire visibilità e orgoglio a tante persone – lesbiche, gay, bisessuali e transessuali – che hanno subito il peso della cancellazione e della vergogna. Ma il Pride non riguarda solo le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, poiché il suo messaggio di libertà di essere e di amare nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze è un messaggio forte di civiltà per tutta la cittadinanza.» Avete ragione voi: ci deve essere posto per tutti in questo mondo, dobbiamo pertanto lottare insieme contro ogni discriminazione affinché venga universalmente riconosciuto il diritto alla differenza. Tutte le diversità in egual misura – le diversità di ognuna ed ognuno di noi, quelle diversità che sono anche la vera ricchezza del mondo – devono essere ammesse. In questo senso, l’annuale appuntamento dell’orgoglio omosessuale e transessuale non esclude nessuno, anzi deve diventare sempre più la giornata in cui si celebrano i diritti civili di tutte e di tutti, per tutte e per tutti. Biella, Città partigiana e medaglia d’oro della Resistenza, è orgogliosa di accogliervi a braccia aperte! Buona giornata e buon divertimento a tutti. ALBERTO ZOLA ASSESSORE ALLA PARTECIAPZIONE E ALLA PACE CITTA’ DI BIELLA
Ritratto di Aldo

SCHIACCIATO IL SERPENTE CLERICOFASCISTA FORMATO DALLA CHIESA DI CRISTO RE E FORZA NUOVA! ALDO- SIMPATIZZANTE P.M.L.I.
Ritratto di Anonimo

Il centro di Biella abbraccia il “Pride” Oltre ai manifestanti, centinaia di curiosi. I bar presi d’assalto Biella dice sì al “Gay Pride”. Si può fare, o meglio: s’è fatto ed è stato un successo. Forse insperato, certamente neanche sognato da Adriano Guala, l’unico biellese ad averci messo la faccia quando ancora la festa di sabato non aveva convinto molti, moltissimi, certo non tutti. Dopo, in tanti, come al solito, sono saliti sul carro del successo... Quasi inesistenti gli atti ostili e le provocazioni: un paio di scritte di vernice sulle colonne di piazza Vittorio Veneto, scoperte e cancellate all’alba di sabato, più due volantini affissi nelle cabine telefoniche vicino all’Esselunga (stampati su fogli A4, senza sigle né simboli), strappati intorno le 16. Scongiurata la pioggia, la festa ha subito contagiato i manifestanti arrivati da Torino, Milano, Bologna e altre città, in un clima allegro, spensierato e giocoso. I giovani comunisti biellesi ed il popolo delle associazioni (Apertamente ed altre) sono stati i primi ad unirsi alle danze insieme ai gruppi che arrivano da fuori città. Sotto i portici dell’ex Standa e nei giardini Zumaglini il popolo del sabato pomeriggio osservava, qualcuno facendo battute e proseguendo oltre, molti guardando incuriositi. Chi cercava goliardate e provocazioni è rimasto soddisfatto a metà. Persone di tutte le età hanno palesato dubbi sull’evento, restando però per ore a godersi lo spettacolo. Molto contenti, invece, sono stati i commercianti della zona. Il caffè “Beni” aveva battuto 201 scontrini alle 17,19, mentre lo “Chalet” alle 17,26 ne aveva fatti 284, numeri che fotografano un assalto a bar ed a chioschi non del tutto ordinario. La contaminazione che volevano gli organizzatori c’è stata. Con il passare delle ore il “Gay Pride” ha scongiurato le paure delle vigilia, conquistando di diritto un pezzetto di storia nell’evoluzioni dei costumi cittadini. Segno dei tempi. Oltre a militanti e simpatizzati, molti curiosi si sono affacciati al palco ed agli stands, anche grazie al potere della musica. Il clima spensierato ha pervaso il pomeriggio, con genitori che s’avvicinavano al cuore dell’evento, accompagnando i propri bimbi sui passeggini. «Come al solito le donne sono più coraggiose degli uomini... Ci sono più lesbiche che omosessuali» ha sentenziato Rita De Lima, presidente del consiglio comunale. Difficile darle ragione, impossibile sostenere che abbia torto. C’era pure Nicola Pastorello, ex vice presidente provinciale, ex An: «Io qui? Che problema c’è? Non mi piacciono le carnevalate, le esibizioni. Ma fare festa è un’altra cosa. Non c’è nulla di male». Il popolo giovanile delle “vasche” ha intercettato l’aria contagiosa della baldoria e si è sommata ai manifestanti, sulle note di Renato Zero e di Rino Gaetano. Ma la divisione ideale con via Italia non è stata spezzata. Oltre cento tra poliziotti e carabinieri hanno presidiato tutti i punti d’accesso alla piazza. C’è chi ha preso i volantini dalla ventina di associazioni che hanno allestito banchetti, ma anche chi ha tirato dritto per la propria strada. Molti hanno scattato fotografie con i video-cellulari. Sul palco si sono alternante danze, testimonianze e interventi. Luxuria era la star. La piazza si è svuotata intorno le 19. Paolo Labua "Eco di Biella"
Ritratto di Anonimo

Migliaia in piazza: «Uno tsunami» L’affetto per Luxuria e Grillini. «Non ci nasconderemo più» In 5mila, secondo gli organizzatori, certamente alcune migliaia, hanno partecipato al Biella Pride, la prima manifestazione del genere che si è tenuta in provincia e non in una grande città come Roma, Bologna o Torino. «Questa è la prima tappa di un Pride itinerante nelle province italiane - ha annunciato dal palco di piazza Vittorio Veneto Franco Grillini, presidente nazionale Arcigay -: oggi la piazza è affollata da tanti curiosi: bene, ci avete visto e noi siamo qui, non ci nasconderemo, non torneremo indietro». Trasgressione, volgarità, eccesso: nulla di tutto questo ha dominato la piazza, sfatando il preconcetto di chi si era preparato al peggio. Piuttosto, il “piccolo mondo antico” biellese è stato attirato dalla musica che ha fatto della piazza una grande discoteca a cielo aperto. Le drag queen Natalia Pestrada e Barbie Bubu, che insieme ai ragazzi del gruppo di Qjmanji hanno animato la festa dal palco, sono state protagoniste anche una volta scese in piazza: in tanti i giovani e giovanissimi che le hanno fermate per una “foto ricordo” e si sono sprecati i cameramen che con il telefonino hanno immortalato l’evento. Ma tutti i riflettori erano puntati su Vladimir Luxuria, accolta da un’ovazione di pubblico e richiestissima per autografi nel backstage: «E’ uno tzunami di affetto - ha commentato - sono attestati di stima che prescindono dal fatto di essere stata in Parlamento e di non esserci più». Non sono mancati i riferimenti alle polemiche precedenti alla manifestazione, alla concessione della piazza da parte del Prefetto: «La piazza piena - ha aggiunto Luxuria - è la conferma che anche la provincia è aperta, che non siamo alieni ma persone che vivono la loro sessualità senza dover essere costrette ad abbandonare gli affetti per rifugiarsi nelle grandi città. Biella ha avuto il coraggio di organizzare il primo Pride in provincia e ne seguiranno altri». Il sostegno è giunto anche dalle autorità, a partire dalla presidente della Regione, Mercedes Bresso, che ha inviato un messaggio in cui conferma il patrocinio. Tra i partecipanti, il consigliere regionale Wilmer Ronzani ha commentato: «E’ stata una bella manifestazione, con moltissimi giovani; mi ha colpito la partecipazione dei Biellesi. La politica deve occuparsi di più di questi temi per impedire che continuino ad esistere nei fatti cittadini di serie A e di serie B». Davide Bazzini e Alberto Zola, assessori alla Pace di Provincia e Comune, hanno aggiunto: «Chiedo scusa a nome delle istituzioni per le volte in cui i diritti di gay, lesbiche e transessuali non sono stati rispettati» ha affermato Bazzini mentre Zola ha concluso: «E’ un privilegio ospitare il Pride». Non solo divertimento al ritmo delle canzoni di Raffaella Carrà, di Lorella Cuccarini e delle hit dance, la presentatrice della manifestazione, Marina Pagarotto di Radio Flash ha introdotto più interventi sui temi “caldi” del Pride. Dall’emarginazione sofferta da gay, lesbiche, transessuali e bisessuali, ancora più sentita se limitata nei confini di un piccolo centro, alla posizione delle “Famiglie arcobaleno”, associazione genitori omosessuali: «Genitori, non vi dovete vergognare dei vostri figli ma sostenerli» ha affermato una mamma rappresentante dell’associazione. Al centro della piazza, poi, alcuni transessuali sostenevano la loro protesta silenziosa con un cartello: «Gli italiani ci obbligano a prostituirci: vogliamo un lavoro diurno». Grande attenzione, poi, è stata dedicata alla ventina di stand allestiti ai lati della piazza: dalla associazioni “di categoria”, alla partecipazione di Apertamente e della Croce Rossa, fino alla “biblioteca vivente”. Si tratta di un’idea nata in Danimarca nel 2000 e abbracciata dalla Comunità europea, un progetto che ha già riscosso successo al Pride di Torino e a Melting Box, fiera delle Pari opportunità. I “libri” sono persone che raccontano la loro esperienza e il loro punto di vista. In “catalogo”: gay, zingaro, gay credente, femminista, lesbica, ragazza dell’est, giovane dirigente politico, scrittrice di libri gay, ragazza palestinese, ragazza bisex. l.r. "Eco di Biella"
Ritratto di Valentina

Siete stati grandi voi di Rifondazione , due vostri compagni mi hanno dato un gioranle che si chiama IL BOLSCEVICO , posso rivolgermi alla vostra sede per averne altre copie?
Ritratto di roberto

Non devi rivolgerti a noi x quel giornale, ma se vuoi passa pure in federazione: Via Bertodano, 7 a Biella sopra la Chicco bimbi. Tutti i pomeriggi. Se vuoi essere sicura di trovarci chiama allo 015.29629

ciau e a presto 

Ritratto di Valentina

Ok passerò------- scusa pensavo che il Bolscevico fosse il giornale di Rifondazione.
Ritratto di roberto

Il giornale di Rifondazioone si chiama "Liberazione" lo puoi trovare tutti i giorni in edicola (escluso il lunedì) e poi leggerlo su internet su www.liberazione.it

a presto allora 

Ritratto di Valentina

Ho comprato una copia del vostro gioranale, liberazione, molto alternativo! molto bello! Volevo farvi una domanda, siete a favore o contro il presidente Mugabe? Saluti a tutti by vale
Ritratto di roberto

E' un dittatore sanguinario!
Ritratto di Efisio

Valentina per mugabe puoì documentarti su wikipedia.......