Un anno fa, Ciao Angelo!

 

 

Un anno fa moriva a Gerusalemme il nostro compagno Angelo Frammartino. Angelo era in Palestina per un progetto di cooperazione in una scuola di Gerusalemme est, e stava lavorando con i bambini di quella comunità. Uno scambio di persona gli fece trovare la morte sotto una delle porte che circondano la città vecchia. Il nostro ricordo rimarrà indelebile nei confronti di un giovane uomo che ha perso la vita nella ricerca della pace e della giustizia! Ciao Angelo!

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Caro Angelo,
un anno fa una telefonata proveniente da una redazione giornalistica mi annunciava la terribile tragedia. L’incredulità iniziale si trasformava in ricerca di notizie, nella speranza di una smentita. E invece arrivarono le atroci conferme, con le foto del tuo corpo coperto da un lenzuolo bianco.
Ho pianto tanto quella sera, e anche i giorni seguenti. Ancora adesso mi capita spesso, quando sul mio portatile faccio scorrere le foto di quell’ultimo ferragosto trascorso insieme tra vino e giochi con l’acqua. In questo anno sono stato invitato un po’ ovunque a portare il ricordo della persona splendida che eri. Feste di Liberazione, congressi, inaugurazioni di circoli intitolati a te. E ogni volta mancavano le parole per raccontarti ma sempre arrivava la commozione, e insieme alle lacrime gli abbracci delle compagne e dei compagni come te, a piangere uno di noi che non è né un martire né un eroe. Sono entrambe logiche che non ci appartengono. Ma ci hai lasciato un messaggio chiarissimo che parla di pace come necessità, che racconta la non-violenza come unica speranza per fermare la spirale guerra-terrorismo, nella quale anche tu, che nulla avevi a che fare né con l’una né con l’altra se non in qualità di oppositore, sei caduto. E il modo migliore di ricordarti credo sia proprio quello di diffondere il tuo messaggio di solidarietà e amore.
Amico, compagno, la tua famiglia ha dato a tutti noi un esempio straordinario di come rendere pratica il tuo pensiero di pace. Vedere un padre perdonare l’assassino di suo figlio è il gesto più rivoluzionario a cui ho assistito nella mia vita. Rivoluzione dell’amore e della pace, seme di speranza.
Nell’epoca della guerra globale permanente sei stato giovane comunista e partigiano di pace.
Non lo dimenticheremo mai.
Non ti dimenticheremo mai.

Giovanni Maiolo - Portavoce Giovani Comuniste/i calabresi