a Giugno il Pride manifesta a Biella: "esserci è diverso"!

Oggi a Biella presso il "Bar Caffè 2 Galli" le organizzioni GLBT biellesi "Eurialo&Niso" e "MondoParallelo" hanno presentato in anteprima alla stampa locale l'evento BiellaPride2008.
Il Pride regionale GLBT (Gay, Lesbiche, Bisessuali e Transgender) quest'anno si svolgerà a Biella, la scelta di fare il pride in provincia è condivisa e sostenuta dal coordinamento TorinoPride.

Portare il pride in una piccola provincia è evento rarissimo in Italia e nasce dalla consapevolezza che la lotta per il superamento dei pregiudizi e delle discriminazioni nutrite dal sessismo e dall'omofobia, la lesbofobia e la transfobia passa tramite la manifestazione delle culture e dalle vite delle persone GLBT cosi da
riuscire a toccare proprio quelle piccole realtà dove è molto più difficile avere la possibilità di viversi e condividere le proprie sessualità.
Il coordinamento BiellaPride cercherà il coinvolgimento di tutte le istituzioni, le associazioni i movimenti e i singoli cittadini che con noi vogliono manifestare la cultura del rispetto e della valorizzazione delle differenze, a Biella per esserci perchè "esserci è diverso"

Coordinamento BiellaPride

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Ritratto di Anonimo

"Gay Pride" a Biella il 14 giugno Ieri presentato l'evento. Gli organizzatori: «Diritti e civiltà» Una volta erano "Gay Pride". Ora solo "Pride", perché coinvolgono pure lesbiche, bisessuali, transessuali e altro ancora. Prove tecniche per un appuntamento di tendenza, forte, forse addirittura dirompente per una piccola città di provincia come Biella. Conservatrice? Chiusa su se stessa? Si vedrà... Il "Pride" nazionale sarà a Bologna il 28 giugno. Quello regionale a Biella, il 14, quando dovrebbe andare in scena la "Notte bianca". Sarà la prima volta; in ogni maniera, un evento. L'anno scorso a Torino c'erano circa cento mila persone. E a Biella? «I numeri sono importanti, ma conterà soprattutto altro. Il lavoro culturale e di sensibilizzazione con la città, ad esempio». Parola degli organizzatori biellesi. Due per ora le associazioni impegnate: "Eurialo e Niso" e "Mondi paralleli". Ieri è stato presentato ufficialmente l'evento, che manca di un programma definito, anche se le idee paiono chiare: convegni, dibattiti, incontri, presentazioni e poche provocazioni. In sintesi: diritti, con le unioni civili in primo piano, ma non solo. Per ora non è prevista nessuna sfilata in via Italia, per questioni numeriche, logistiche e di sicurezza. Ieri la sede scelta è stata quella del bar "Due Galli" in via Vescovado, quasi di fronte la sede della Diocesi del vescovo Mana. Pare non casualmente, anche se più per ironia che spirito di provocazione. «Organizzeremo un'assemblea pubblica dove chiederemo a tutte le associazioni biellesi di aiutarci per rendere l'evento una festa - ha spiegato Stefania Baraldi, dell'attuale gruppo (ristretto) di organizzatori -. Un incontro aperto a tutti. Sarà venerdì 29 all'Arci di Biella». «Spero si eviti il muro contro muro e le contrapposizioni politiche. E' un'opportunità turistica e di civiltà che spero non venga sprecata» ha detto tra le altre cose Adriano Guala. Alberto Zola, consigliere comunale (nonché iscritto di Rifondazione), assicura: «Sono favorevole. Porterò in consiglio i temi del "Pride" e caldeggerò il patrocinio del Comune». «E' una sfida, necessaria, contro discriminazioni e negazione di diritti» ha spiegato Maurizio Nicolazzo, del gruppo di organizzatori di Torino. Proprio nel capoluogo torinese, l'evento sarà aiutato dal punto di vista mediatico e della pubblicità; ad esempio al Festival del Cinema Omosessuale, che si svolgerà ad aprile, e poi con iniziative in circoli ed in discoteca. Giovani, giovanissimi, sicuramente alcuni gay e lesbiche, molti aderenti a Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti, con tutte la sovrapposizioni possibili di identità... Ieri era questo il "popolo" che ha fatto da cornice alla presentazione del "Biella Pride 2008". Ora c'è una città da conquistare. Paolo La Bua labua@ecodibiella.it «Tanti vivono l'omosessualità in condizioni di clandestinità» Gay a Biella? Si può. Potrebbe quasi essere uno slogan, se non banalizzasse quello che per tanti uomini e donne è fonte di discriminazioni e problemi. Non per Adriano Guala, mente e motore del tentativo di portare in città il Gay Pride regionale nella prossima Primavera. Nel giugno di due anni fa fece "outing", rilevando quanto amici e familiari sapevano da tempo. Da allora di strada ne ha fatta parecchia, trovando casa dentro Rifondazione Comunista, dove è stato protagonista di parecchie iniziative: il convegno con l'onorevole Luxuria alla Camera del Lavoro, lo spazio gay all'interno della festa del partito al polivalente di Occhieppo Inferiore, creando in sostanza una vera e propria rete informativa e di rivendicazione dei diritti di omosessuali e di lesbiche. «Ma nulla è cambiato nella mia vita - dice Guala, 48 anni, da diciannove compagno con un altro uomo -. La relativa visibilità non mi ha creato né problemi né vantaggi. Continuo a lavorare e ad impegnarmi in politica. Certo sono orgoglioso di aver creato un'attenzione che prima non c'era. Essere omosessuali a Biella, ma in questo senso in provincia, ha molto spesso significato nascondersi. Da qui, molti problemi per i giovani che scoprono le proprie inclinazioni. L'associazione "Eurialo e Niso" è un punto di riferimento nell'impegno per il riconoscimento di diritti civili che oggi sono negati. Ci sono diversi gruppi di persone che si mettono in contatto con me. Ma la strada contro le tante ipocrisie è ancora lunga». p.l.b. Barazzotto e Scaramal: «E perché no?» Nessuna informazione ufficiale, né presa di posizione istituzionale. Però la disponibilità iniziale c'è. Il presidente provinciale Sergio Scaramal fa un'assist al "Gay Pride": «Sul piano personale non ho nulla in contrario. Cosa ne pensa la giunta ed il consiglio provinciale, però, non lo posso sapere... Certo stiamo parlando di un evento ad alta percentuale di adesione. Realizzarlo significa garantire e assicurare il rispetto di tutte le leggi in materia. Dopodiché, fatte salve determinate garanzie, anche di tipo logistico, non vedrei alcun impedimento». Scaramal prova a prevenire qualche polemica politica, praticamente sicura: «Spero di non dover assistere al solito muro contro muro delle contrapposizioni obbligate per partito preso. Le cose vanno prese per quello che sono. Io sono favorevole ai Gay Pride». Il sindaco Vittorio Barazzotto non sfilerà, ma non ha posizioni di chiusura rispetto all'iniziativa: «Gay Pride? Sono favorevole a manifestazioni per rivendicare diritti, mi piacciono meno alcune forme di esibizionismo di pratiche intime che dovrebbero riguardare la sfera privata. Autorizzazioni? Io, come sindaco, non posso e non devo autorizzare o vietare. Spetta al Prefetto ed al Questore consentire e garantire manifestazioni pubbliche. Se sarà organizzata, difficilmente io andrò in piazza a manifestare, rispettando comunque l'impegno di chi si batte per ottenere diritti civili». Barazzotto si smarca dalle polemiche: «Questione politica in consiglio comunale? E che c'entra? E' una manifestazione pubblica. Non esiste nessuna competenza specifica». p.l.b.
Ritratto di andres

Quando il venerdi' sera non sai cosa fare...

Quando la tua ultima simpatia di cui a malapena ricordi il nome ti ha scaricato...

Quando e' S. Valentino e non ti va di uscire con nessuno...

Quando - differentemente da Scaramal - non ti da fastidio un po' di esibizionismo...

Pink Punters!

Ritratto di Anonimo

E' a Biella il Pride regionale piemontese del 2008! Il Coordinamento Torino Pride accoglie con gioia la notizia del prossimo Pride regionale a Biella, annunciata oggi dalle associazioni GLBT biellesi. Il Coordinamento Torino Pride quest'anno ha scelto di non festeggiare la Giornata dell'Orgoglio a Torino, per concentrarsi nel sostegno del Biella Pride 2008. Ai veleni del degrado culturale e della violenza che aggrediscono le donne, le lesbiche, i e le transessuali, i gay e chiunque affermi la propria libertà di esser e di amare fuori dagli stereotipi sessisti, continuiamo a rispondere diffondendo le culture del rispetto e della valorizzazione delle differenze. Anche nelle province. Come mostra il recente orrendo episodio accaduto a Villastellone, il sessismo e il bullismo rigurgitano anche lontano dalle grandi città. Esprimiamo pieno sostegno al percorso di dialogo e confronto ampio delineato dal Coordinamento biellese, in prospettiva di un Biella Pride di cui possa sentirsi protagonista l'intera cittadinanza. Torino 20 febbraio 2008. Il Coordinamento Torino Pride
Ritratto di AdrianoBiella

Il Pride è nato a New York la notte del 28 Giugno 1969 in un locale chiamato Stonewall, quando la comunità omosessuale e transessuale della città si ribellò alle continue incursioni, spesso accompagnate a pestaggi e ad arresti non motivati, da parte delle forze dell'ordine. L'orgoglio, questo significa pride, dei ragazzi, ragazze, uomini e donne dello Stonewall si manifestò ribellandosi ad uno di questi sopprusi, che, poi, non era neanche l'ultimo, da qualche secolo a questa parte la comunità omosessuale è sempre stata oggetto di discriminazioni, dal semiparadiso dell'antica Grecia e dell'epoca Romana ci siamo risvegliati in piena santa inquisizione dove, giusto per dare un aroma riconoscile alla causa, al rogo venivano aggiunti semi di "finocchio" tanto per far intendere perché il poveretto veniva arso vivo. Costretti a nascondersi e a vivere una vita a metà abbiamo attraversato qualche secolo fino a quando non ci siamo ritrovati a migliaia a morire nei campi di sterminio, falciati brutalmente insieme ad ebrei, rom e testimoni di Geova, "complici" di criminali, di avversari politici e tutto questo senza che, dopo, mai nessuno ci chiedesse scusa, senza che mai nessuno provasse almeno una volta a cercare di capire perché si è cosi, perché un essere umano nasce, sviluppa e vive l'attrazione per una persona del suo stesso sesso. E' una risposta che ancora oggi nessuno può darci e darvi, abbiamo dovuto aspettare fino a poche decine di anni fa di non essere più definiti e trattati come dei malati (anche se per molti è ancora cosi), abbiamo ancora tanti problemi con l'ignoranza che manifesta il razzismo, in molte, troppe, compresa la nostra, città italiane ci sono stati casi di violenza nei confronti di membri della comunità GLBT (gay, lesbica, bisessuale, transgender), atti di bullismo, di omolesbotransfobia cercando sempre la vittima all'apparenza più debole, indipendentemente dalla conoscenza della reale sessualità, già solo l'essere un ballerino (e questo è solo l'ultimo caso) può essere causa scatenante di un aggressione da parte di ragazzini. Ragazzi 16enni che stanchi e stanche di questi soprusi scelgono la morte di propria mano solo per riuscire a sviverla questa situazione, morire invece di VIVERE!!!! "Sarei decisamente più contento di essere solo un caro e vecchio ricordo, ma purtroppo, devo continuare a stare qui ed ogni anno sentire le solite cose, venire agganciato ai soliti stereotipi, una sfilata indecorosa, piene di travestiti con le tette al vento, quattro checche con il boa di struzzo ecc.ecc., ma io non sono mica questo"! Il Pride non è solo la sfilata e la gente che manifesta la propria "differenza" nella maniera che ritiene opportuna (compresa l'ostentazione) il Pride è sopratutto arte, dibattiti e cultura, è la conoscenza di autori, pittori, scrittori e musicisti, è un dialogo con la chiesa, e non solo quella cattolica, è un confronto con i partiti anche quelli che pur avendo elettori GLBT tra le loro file osteggiamo, anche in maniera pesante, il pride è il noi ce lo viviamo ogni giorno, soprattutto in questo paese che al contrario di buona parte del resto d'Europa e di molti altri paesi del mondo non ha una legge che regolarizzi e garantisca i diritti alle coppie di fatto etero e omo che siano, non tutela come dovrebbe le persone GLBT, un paese di sessisti e di macismo, un paese che manca di una precisa educazione al rispetto delle diversità e delle differenze non solo sessuali, un paese che non tutela le pari opportunità e che fa ancora della violenza sulle donne uno dei suoi tristi primati. "Sono stanco. Dopo quasi 40anni a volte sembra non sia cambiato nulla, non impariamo mai dalla storia e cosi eccomi qui e anche quest'anno nessuna vacanza. Già sento musica, fischi e strilli e tra canti e balli e troppa gente che continua a non volere capire. Adriano Guala, CoordinamentoBiellaPride.
Ritratto di Anonimo

appare oggi la notizia di un privato? cittadino pronto a raccogliere firme contro il pryde per dice difendere i bambini che al sabato passeggiano per biella o meglio per non dover mettere in difficoltà i genitori che dovrebbero poi insegnare amore e tolleranza. questo privato cittadino che pubblicizza spudoratamente omofobia e razzismo è pericoloso va fermato. se organizza tavoli occorre controorganizzare azioni di boicottaggio. fermiamo i fascisti mascherati da borghesi benpensanti. ora e sempre resistenza
Ritratto di Anonimo

ho rispetto per tutte le persone che non fanno del male. vivo la mia vita senza giudicare,nord o sud, colore della pelle e tipi di sessualità. si nasce e non lo si diventa per nostra volontà glbt. concordo ,ho AMICI gay ,VERI AMICI, non ti sparlano alle spalle e sono sempre vicini nei momenti di debolezza. siate sempre forti perchè c'è chi vi stima.