Sul giornale la Provincia di Biella di oggi vi è un pagina intera dedicata a Sandro Delmastro, noto fascista locale, la storia di queato uomo non mi interessa e perciò non ho perso tempo a leggere l'articolo a firma Giuliano Ramella.
Quello che però colpisce è il titolo, non so se dovuto alla stupidità del giornalista o alla natura provocatoria del fascista in questione.
Questa sera al Museo del Territorio, promosso da IDV e SEL si è tenuto un tavolo di discussione sul TAV e sui trasporti locali.
Dalla valle di Susa sono venuti a dirci tecnicamente cosa è e a cosa serve il TAV.
Uno scempio ambientale e uno sperpero di soldi pubblici per ingrassare i soliti noti, dati alla mano inconfutabili, tant'è che nessuno dei faorevoli al TAV ha partecipato, perché quando si tratta di dare spiegazioni tecniche i favorevoli non hanno argomenti.
Il governo Monti sta facendo le stesse politiche del governo Berlusconi.
Inaccettabili e sbagliate.
La manovra è profondamente iniqua: la pagano per l’80% lavoratrici e lavoratori, pensionati, giovani, redditi medio-bassi. Si salvaguardano i grandi patrimoni e i grandi speculatori.
La manovra aggrava la crisi: colpendo i consumi popolari blocca ogni possibilità di ripresa economica e spinge il paese nella recessione.
Liberalizzazioni, privatizzazioni, siamo in balia del grande capitale e ci lasciamo infinocchiare senza neanche tentare una minima difesa. Orari di apertura negozi a oltranza: sembra che i consumatori siano tutti favorevoli, favorevoli di cadere nelle braccia della grande distribuzione che poi avrà il monopolio dell'industria alimentare, morte dei piccoli negozi penalizzando così ulteriormente le piccole comunità rurali che resteranno senza servizi.
Il governo Monti sta preparando la privatizzazione di tutto quanto è anche in minima parte statale.
Sta preparando un grosso regalo ai suoi amici speculatori, condito però da frasi ad effetto vaselina per farlo sembrare un momento elevato di democrazia a beneficio dei cittadini.
Il PD si sta rivelando il più fedele cane da guardia dei banchieri e appoggia in toto le privatizzazioni.
Tra queste privatizzazioni viene messa anche l'acqua, già soggetta a referendum, dove i cittadini avevano a maggioranza detto no.
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