Avevamo bisogno dei Corradino, dei Simonetti, dei Gentile per svendere le proprietà dei comuni e della provincia? avevamo bisogno della Lega Nord al governo per portare i comuni italiani sull'orlo del fallimento?
La loro incapacità politica e amministrativa segnerà profondamente il territorio, lascerà strascichi insanabili.
È impossibile capire il risultato delle elezioni spagnole sulla base delle semplificazioni che i mass media italiani hanno usato per descriverlo. Meglio soffermarsi, anche se sommariamente, sui dati reali. Il Partito Popolare passa da 10 milioni 300 mila voti a 10 milioni 800 mila voti (dal 39,94 al 44,62 %) e da 154 a 186 seggi, ottenendo la maggioranza assoluta del Congresso.
Quarantaquattro minuti di discorso monocorde interrotto da 17 applausi a scena aperta. Il nuovo presidente del consiglio di amministrazione della Repubblica italiana, è riuscito nell’impresa ardua di assolvere e di farsi assolvere da quasi tutta la classe politica presente in parlamento – Lega esclusa – assumendo su di se e sul suo governo, vera e propria consorteria dei poteri forti e reali dello Stato, il compito di affrontare, con le ricette degli speculatori, la crisi.
Stamattina Monti, fresco di nomina a senatore a vita, è stato accolto da un caloroso applauso al Senato. E sempre oggi al Senato è passata, come ci chiede l'Europa, la legge di stabilità (liberalizzazioni servizi pubblici, mobilità e cassa integrazione dipendenti pubblici, etc.) con 156 voti favorevoli, 12 voti contrari e 1 astenuto. Il testo passa ora all'esame della Camera. I gruppi di maggioranza hanno votato a favore. I senatori del Pd e del Terzo Polo sono rimasti in Aula ma non hanno partecipato al voto.
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